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“Il progetto di realizzare la pista ciclabile ai margini dei binari della Fano-Urbino è giusto”

“Il progetto di realizzare la pista ciclabile ai margini dei binari della Fano-Urbino è giusto”

di ENRICO TOSI*

FANO – Per quanto sia chiaramente preelettorale, la legge sulle ferrovie turistiche qualche merito lo ha: conserva in mano pubblica la Fano Urbino, impedisce che sia spezzettata e ne consente la valorizzazione anche con mezzi diversi dal treno; conferma inoltre che la riattivazione di linee non mantenute in efficienza (come quelle già in funzione per es. in Toscana e Lombardia) è una missione difficilissima, per non dire impossibile, come del resto dicono i fatti e ben sanno tutti gli amministratori pubblici.

Per questo il progetto di realizzare la pista ciclabile ai margini dei binari è giusto e fa bene la Regione Marche a portarlo avanti; che il progetto sia anche fattibile è dimostrato dal fatto che questa stessa idea è stata ufficialmente accettata (durante i lavori per approvare la legge) per una delle 18 linee turistiche, la Noto-Pachino. Se questo vale e conviene per la ferrovia siciliana, vale e conviene per tutte le altre; sarebbe oltretutto inaccettabile spendere cifre enormi per ristrutturare un bene pubblico e farlo usare da un treno turistico solo per iniziative episodiche.

La valorizzazione prevista dalla legge si ottiene recuperando spazi degradati  per muoversi in sicurezza e migliorare la qualità della vita ma soprattutto stimolando l’economia; proprio quello che può fare una pista ciclopedonale in particolare per il cicloturismo che chiede qualità e sicurezza e non certo percorsi ricavati alla buona lungo strade trafficate e inquinate; ed è noto che i soldi investiti in questa direzione rientrano entro tre anni moltiplicati 4 – 5 volte (fonte Il sole 24 ore).

Non solo pista ciclabile, ma anche sottoservizi come la fibra ottica per la banda ultra larga da cui possono arrivare presto quei capitali non previsti da una legge senza copertura finanziaria.

A questo progetto razionale che può  risolvere finalmente un problema vecchio di almeno 30 anni, va l’incoraggiamento della maggioranza delle associazioni ambientalistiche del territorio.

*Esponente di varie associazioni ambientalistiche

 

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