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SENIGALLIA / La Caritas ricorda Paolo Simone: “Ha costruito una strada giusta e umana che porta verso la benevolenza e la comprensione”

SENIGALLIA / La Caritas ricorda Paolo Simone: “Ha costruito una strada giusta e umana che porta verso la benevolenza e la comprensione”

“Incarnava la pedagogia dei fatti, un modus vivendi che è segno eloquente di carità nella semplicità, nel silenzio della quotidianità, di amore grande”

SENIGALLIA / La Caritas ricorda Paolo Simone: “Ha costruito una strada giusta e umana che porta verso la benevolenza e la comprensione”SENIGALLIA – Molti, in questi giorni, hanno scritto a memoria della tragica scomparsa di Paolo Simone. Oggi ospitiamo un intervento della Caritas di Senigallia che ricorda la grande figura del pediatra senigalliese, morto domenica pomeriggio sulle pendici del Monte Cucco, in Umbria, precipitando con il suo parapendio.

“Paolo Simone era uomo di carità, nel letterale senso del termine. Uomo che possedeva in sé il senso della generosità, della premura per l’altro e della cura più attenta verso gli uomini, che con grande amore ha trasmesso ai suoi figli e alla sua famiglia, ai quali ora come Caritas ci stringiamo con affetto profondo.

“Paolo incarnava quella che in Caritas chiamiamo “la pedagogia dei fatti”, un modus vivendi che è segno eloquente di carità nella semplicità, nel silenzio della quotidianità, di amore grande: ha accolto a casa una famiglia di rifugiati, ha sempre offerto la massima disponibilità a seguire e prendersi cura dei numerosi bambini che come Caritas ospitiamo, ha costruito insieme a noi, alla Scuola di pace, ai giovani che lo prendevano ad esempio una strada giusta e umana che porta verso la benevolenza e la comprensione. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare al fianco di un uomo che ha fatto della solidarietà, del volontariato, dell’accoglienza un modo di guardare al futuro e di camminare, giorno per giorno, come proviamo a fare anche noi.

“Custodire il suo ricordo per noi sarà continuare a fare a modo suo, attraverso gesti e parole che diventino segno per la nostra comunità di apertura all’altro, al debole, a chi ha più bisogno d’amore, con uno sguardo rivolto sempre oltre, con occhi carichi di speranza e la consapevolezza che il bene comune cresce con il contributo di ciascuno di noi.

“Grazie Paolo per quello che ci hai insegnato, grazie per la tua dolcezza, grazie per aver lavorato insieme a noi per un mondo più tollerante, onesto, accogliente”.

 

 

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