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A Senigallia gli stati generali della fotografia, Simona Guerra e Simone Giacomelli: “Serviva un maggior equilibrio nella scelta dei relatori”

A Senigallia gli stati generali della fotografia, Simona Guerra e Simone Giacomelli: “Serviva un maggior equilibrio nella scelta dei relatori”

SENIGALLIA – Sabato si terrà alla Rotonda a Mare di Senigallia una conferenza sulla fotografia, organizzata dal MUSINF e promossa dal MIBAC. (https://www.laltrogiornale.it/2017/06/senigallia-terra-fotografia-sabato-un-confronto-alla-rotonda-mare/)

Simona Guerra e Simone Giacomelli (Archivio Mario Giacomelli – Senigallia) hanno preso posizione con questo intervento:

“STATI GENERALI DELLA FOTOGRAFIA A SENIGALLIA

(ma l’archivio Mario Giacomelli di Senigallia non c’è)

“A Senigallia si parlerà dell’influenza marchigiana sulla fotografia in Italia dal secondo dopoguerra durante una giornata di studi il 17 giugno prossimo.

Inizialmente credevamo si trattasse degli Stati Generali della fotografia organizzati dal MIBAC che dopo i primi appuntamenti nazionali avesse dato vita a riunioni regionali per proseguire il lavoro d’indagine avviato sulla situazione della fotografia in Italia; in realtà chiesti chiarimenti al Ministero abbiamo appreso che non si tratta di Stati Generali “regionali” bensì di un incontro territoriale organizzato in collaborazione con enti locali (MUSINF, Fondazione Senigallia, Comune) e che il MIBAC ha accolto.

Ovviamente in regione c’è fermento per l’evento ma anche un po’ di incertezza sull’obiettivo della giornata. Generale, territoriale, regionale… non è ancora tutto chiaro.

Gli Stati generali – lo dice la parola – hanno scopi generali, l’obiettivo dichiarato dalla giornata di studi di Senigallia invece è attuare “…una riflessione circa l’influenza, dal secondo dopoguerra a oggi, della fotografia marchigiana su quella italiana, con l’obiettivo di individuarne le esperienze più significative e di far emergere nuove forme di valorizzazione possibile, anche per il territorio, in una prospettiva nazionale e internazionale”.

E’ chiaro che l’influenza marchigiana (ovvero di tutta la regione) sulla fotografia italiana che verrà relazionata sabato 17 prossimo non potrà riflettere in modo completo il quadro generale della fotografia delle Marche in quanto le competenze, i ruoli e gli interventi proposti sono specifici e – la maggior parte dei quali – riferiti a certa fotografia di Senigallia e a Senigallia.

Sarebbe stato preferibile partecipare a un dibattito regionale e non territoriale sullo stato della fotografia nelle Marche e che fossero stati chiamati a raccolta archivisti, storici, fotografi e insomma tutti i colleghi di questa nostra amata Terra di fotografia, non solo quelli scelti (con quale criterio?) dagli organizzatori. Ci sono infatti moltissime problematiche che investono tutta la regione e tutti gli operatori mentre diverse sono le realtà storiche o più recenti che hanno influenzato la fotografia italiana e che seguitano con gran fatica a tenerla viva.

Con scopo collaborativo al MIBAC abbiamo inviato una lista delle prime 13 organizzazioni che ci sono venute in mente (fototeche provinciali, archivi, fotografi ecc. dislocati su 5 province) e che avremmo voluto ascoltare assieme a quelle presenti. A queste si aggiunge un’altra grande assente: l’Archivio Mario Giacomelli di Senigallia che non ha relatori a rappresentarlo (li hanno invece altri archivi e collezioni che ne conservano sue opere). Non sappiamo come tale archivio possa essere stato tralasciato dagli organizzatori.

Resta inteso il fatto che il progetto ministeriale d’indagine sulla fotografia sia davvero brillante e necessario per l’Italia intera ma se gli approfondimenti che seguono quello generale di Roma sono parziali, territoriali, in che tempi si potrà giungere a un quadro completo su ciò di cui la Fotografia in Italia ha bisogno – con urgenza – per essere promossa, difesa, valorizzata al meglio?

Dal MIBAC ci hanno tranquillizzatati sul fatto che l’intento del progetto è di proporre in futuro altri incontri, su altri argomenti di studio e conoscendo la professionalità di chi sta seguendo il lavoro crediamo sinceramente a questo proposito, certo però è che un titolo diverso all’incontro di Senigallia o un maggior equilibrio nella scelta dei relatori o ancora l’indire conferenze dichiaratamente regionali sono idee che vorremmo offrire a chi organizza e che potrebbero essere prese in considerazione per il futuro perché si raggiunga nel minor tempo possibile l’obiettivo che il MIBAC (e tutti gli operatori del settore) auspicano e attendono da molto tempo con ansia”.

www.mariogiacomelli.it

 

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