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Non solo malasanità, c’è anche una sanità che funziona ed aiuta a restare in vita

Non solo malasanità, c’è anche una sanità che funziona ed aiuta a restare in vita

Da Giovanni Tinti un messaggio di speranza ed un giusto riconoscimento alla professionalità degli operatori del 118 di Senigallia e del reparto di Emodinamica dell’ospedale Lancisi di Ancona

Quando la sanità funziona ed aiuta a restare in vitaSENIGALLIA – Di sanità si parla sempre più spesso. E lo si fa, soprattutto nella nostra regione e nella nostra città, per denunciare le negligenze, le “sviste”, la chiusura di reparti, la soppressione di servizi. La continua penalizzazione, per dirlo con chiarezza, dei cittadini.

Oggi vogliamo, invece, parlare della buona sanità. Di quella sanità che aiuta a restare in vita. E questo grazie, soprattutto, all’impegno degli operatori. Di tanti operatori di buona volontà. Sempre pronti a rimboccarsi le maniche, a prodigarsi per gli altri.

Il messaggio che vogliamo dare arriva da Giovanni Tinti, un senigalliese che non ha certo bisogno di presentazioni. Impegnato da anni anche in politica e nel sociale.

“Come ormai molti sanno – scrive Giovanni Tinti – il pomeriggio del 7 gennaio sono stato colto da improvviso malore nel mio ufficio. Soltanto grazie alla rapidità e professionalità degli operatori del 118 di Senigallia e grazie anche alla pronta disponibilità del reparto di Emodinamica del Lancisi di Ancona che posso dire di essere vivo e in piena salute. E’ giusto dare merito e risalto alle persone che dedicano la propria vita ad aiutare gli altri anche perché, troppo spesso, vengono chiamate in causa solo quando c’è da colpevolizzare per ritardi o altro.

“Dal momento del malore – aggiunge Giovanni Tinti – sono trascorsi soltanto cinque minuti e sento suonare la sirena dell’autoambulanza. Soltanto dopo altri cinque minuti sono già “impacchettato” per il trasferimento al Lancisi di Torrette, dove pochi minuti dopo sono nelle mani di una dottoressa che procede con professionalità a darmi un’aggiustatina al cuore, decisamente stremato.

“Sono rimasto ricoverato al Lancisi per una settimana e devo dire che non sarei potuto rimanere in mani migliori… Tutta l’equipe del dottor Perna è di un livello di eccellenza.

“Chiudo – scrive sempre Giovanni Tinti – ringraziando di nuovo in particolare gli operatori del 118 di Senigallia ai quali va tutta la mia stima e riconoscenza”.

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