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FANO / Domenica al Teatro della Fortuna in scena Mistero buffo con Mario Pirovano

FANO / Domenica al Teatro della Fortuna in scena Mistero buffo con Mario Pirovano

FANO / Domenica al Teatro della Fortuna in scena Mistero buffo con Mario Pirovano

FANO – Domenica 12 febbraio il Teatro della Fortuna di Fano ospita alle ore 21 su iniziativa dell’Ente Carnevalesca di Fano, della Fondazione Teatro della Fortuna, dell’AMAT e del Comune di Fano lo spettacolo Mistero buffo di Dario Fo con Mario Pirovano.

Riproposto dal ’69 ad oggi in oltre cinquemila allestimenti in Italia e all’estero il titolo è un ‘classico’ del Novecento. Del maestro premio Nobel, Mario Pirovano è, sin dai primi anni ’80 l’erede artistico, e del suo Mistero buffo l’unico interprete autorizzato. «Pirovano – certificava Fo – è un autodidatta di grandi qualità espressive. Per anni è stato ad ascoltare le mie esibizioni, ha assimilato i trucchi e la “sapienza” del mestiere. Non mi faceva il verso, non mi imitava. Dimostrava una propria carica del tutto personale, una grinta di fabulatore di grande talento».

Per anni Dario Fo ha condotto ricerche sulla cultura popolare indagando su testi in lingua volgare, in latino ed in lingue neolatine. Li ha tradotti, riscritti, riadattati fino a dar loro una chiave teatrale, sotto forma di giullarate. I giullari recitavano nei mercati, nelle piazze, nei cortili e qualche volta addirittura dentro le chiese. E di giullarate è composto Mistero buffo, il suo spettacolo più famoso, sulle radici del teatro popolare, quello dei giullari, della commedia dell’arte e dei misteri. Il termine “mistero” è usato già nei primi secoli dopo Cristo per indicare una rappresentazione sacra. Un mistero buffo è dunque uno spettacolo grottesco, una rappresentazione che nasce dal popolo, un mezzo di espressione popolare ma anche di provocazione e di agitazione delle idee. La lingua è un particolare insieme di dialetti delle regioni settentrionali e centrali dell’Italia, una lingua sempre perfettamente comprensibile grazie alla forza della gestualità che accompagna la narrazione. Si tratta di un monologo senza scenario, senza musica, senza costumi, che sollecita l’immaginazione e la partecipazione degli spettatori al punto da rendere quasi visibile, sulla scena, una molteplicità di personaggi, di oggetti e di luoghi.

Per informazioni e biglietti (posto unico 10 euro) botteghino del Teatro della Fortuna tel. 0721 800750.

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