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Who on Earth is Vitruvius?

Who on Earth is Vitruvius?

di GIUSEPPE GINESI*

FANO – Nel mondo (di cui, che piaccia o meno, occorre prendere atto della sua globalità), l’Italia ha 8 brands inclusi fra i primi 500, fra i quali Ferrari, Fiat, Eni, Gucci (fonte Brand Finance 2015). Fra i monumenti più visitati al mondo, l’Italia ne piazza solo uno fra i “top-ten” (Colosseo).

Lo scorso agosto un’indagine ha evidenziato che un italiano su due non conosce le meraviglie del Bel Paese (il 60% degli intervistati colloca il Cenacolo di Leonardo da Vinci nei pressi di Firenze ed il 56% non ha mai sentito parlare del Ponte di Rialto..). Gli italiani si rivelano insomma poco informati e disinteressati alle meraviglie artistico-monumentali del proprio Paese.

Se questo vale per gli italiani, cosa può dirsi per i viaggiatori provenienti dai grandi mercati turistici (Cina, Giappone, Usa)? Apriti cielo!

Consideriamo la Cina, per esempio, che è il più grande bacino turistico del mondo. Negli ultimi anni, la quota di cinesi che viaggiano all’estero per turismo cresce in maniera tumultuosa, a ritmi del 20% l’anno, di pari passo con il benessere che sta interessando la fascia media di un Paese da 1350 milioni di persone. I cinesi amano il Bel Paese, conoscono il calcio (eccome!), l’ auto (Ferrari, Lamborghini, Maserati) le grandi maisons del fashion. Secondo uno studio della China Tourism Academy, il 52% dei cinesi ottiene informazioni sulle destinazioni da visitare tramite internet.

Se non prendiamo atto di questa realtà globalizzata e ce ne facciamo una ragione, rischiamo di non capire nulla dei flussi turistici e, per chi ha ruoli pubblici amministrativi, di sperperare denaro delle comunità che dovrebbero servire. In questo scenario, l’ambito territoriale minimo giustificabile per una promozione turistica istituzionale in Italia sembra essere quello Regionale; e questo ad una condizione aggiuntiva: le iniziative promozionali regionali hanno efficacia solo se perfettamente (modularmente) inserite ed armonizzate nel contesto della comunicazione turistica realizzata a livello nazionale. Qualsiasi amministratore locale che intenda creare un personale disegno volto a catturare l’attenzione del viaggiatore medio globale svolge un esercizio velleitario che dissipa risorse pubbliche. Il suo compito non può essere quello di incidere sui flussi turistici ma quello contribuire alla creazione ed al miglioramento delle strutture ricettive, delle infrastrutture e dei servizi.

Diversamente detto, il viaggiatore medio globale sceglierà di soggiornare nella Regione Marche solo se la strategia comunicativa regionale risulterà conforme e sinergica a quella italiana. Le comunità locali hanno il compito di non deludere le sue aspettative e quindi indirizzeranno ogni intelligenza, energia e risorsa nel rendere gioioso il suo soggiorno: le strutture ricettive, la gastronomia, i tesori artistici, l’artigianato come i  servizi pubblici (igiene e decoro, strade e parcheggi, salubrità di aria ed acqua, sanità, sicurezza..) contribuiscono in modo decisivo al risultato.

Il pericolo incombente sul pubblico amministratore è quello di una visione “egocentrica” dell’offerta turistica; ovvero identificare i propri interessi, le proprie tendenze, i propri gusti con quelli del viaggiatore medio globale. “What’s Vitruvio?” ci chiederebbe il viaggiatore in partenza da Pechino, Shangai, Tokio, Los Angeles, Montreal verso l’Europa ed il Bel Paese.. Ma saremmo sopraffatti dallo scoramento quando quella domanda ci venisse posta dalla famigliola di Cuneo…

*Direttore Tecnico di Agenzie Viaggio e Gestore di Strutture Turistiche

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