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La drammatica situazione dei minori non accompagnati che arrivano in Italia

La drammatica situazione dei minori non accompagnati che arrivano in Italia

Molti di questi spariscono, sono esposti a tanti pericoli: è indispensabile trovare ogni possibile misura per proteggerli ed aiutarli nel cammino della loro nuova vita

 

La drammatica situazione dei minori non accompagnati che arrivano in Italiadi CARLA LUZI*

FANO – In questo nostro tempo sarebbe quanto mai indispensabile conoscere e studiare la geografia, studiare la storia, conoscere i luoghi e la loro posizione, sapere come viene “divisa” la ricchezza.

In pochissimi si dividono quanto il nostro pianeta offre e nel nostro paese la situazione non è diversa dal resto del mondo.

Conoscere, comprendere, ascoltare per poter leggere questo nostro tempo, un tempo pieno di complessità, di fragilità, di vulnerabilità. Quello che stiamo vivendo è anche un tempo di guerre, guerre che vengono alimentate, finanziatedalle grandi potenze.

C’è forte la necessità di una Buona Politica, di una politica che non si faccia attanagliare da facili populismi e nazionalismi, di una politica che faccia da Ponte, di una politica che non concluda accordi con i peggiori dittatori, di una politica che abbia chiara la Priorità, di una politica che non alza muri, di una politica che trova soluzioni dove nessuno è escluso.

Nel lungo percorso della mia vita, da volontaria di Emergency, ho incontrato tante persone, tanti volti, tante storie; ho cercato di stare vicina, di ascoltare chi, italiano o straniero, vive un momento di difficoltà, di passaggio; ho cercato di conoscere e di mettermi a “servizio”.

Non esiste un noi e un loro, c’è chi ha perso il lavoro, chi è precario, chi ha perso la casa, c’è chi scappa dalla sua terra perché la guerra l’ha distrutta, c’è chi scappa dalla povertà e dalla fame.

La politica, a livello europeo nazionale locale, non può rendere visibili queste persone solo quando rappresentano un problema da scansare.

Quelli che arrivano nel nostro paese (e tanti sono finiti in fondo al maree tra questi 400 bambini solo nel 2016) sono prima di tutto persone e dare accoglienza, salvaguardare i diritti per tutti è il modo migliore per evitare disagi e insicurezza.

I processi vanno condivisi con la comunità, poi dobbiamo agire collettivamente perché i bisogni essenziali di tutti trovino risposta, è nostro compito costruire comunità plurali; sembra tutto troppo complesso ma ognuna e ognuno di noi può rendere migliore il suo piccolo pezzo di mondo, può renderlo un posto migliore dove vivere; è indispensabile non creare altre tensioni, altri rancori, passare dalle emozioni alla consapevolezza, praticare nuovi modelli, e tanti sono i luoghi in Italia da cui prendere esempio, dal Veneto alla Calabria le buone pratiche attraversano tutta la penisola.

A Rignano o nella tendopoli di S. Ferdinando, solo per fare due esempi, si vive, invece. nell’inferno in terra, sono luoghi dove si compra l’acqua per fare la doccia, se piove si allaga tutto il campo ….

Chi sopravvive al deserto arriva in Libia, chi sopravvive ai trafficanti e alla Libia deve poi attraversare un mare colmo di pericoli. Chi arriva deve trovare un luogo dove fermarsi, qualcuno disposto ad ascoltare la sua storia, un luogo sicuro ed accogliente, prima di tornare a vivere la sua quotidianità con il diritto di pensare al futuro.

Ancor più drammatica è la situazione dei minori non accompagnati che arrivano in Europa e nel nostro paese, molti di questi spariscono, sono esposti a tanti pericoli, è indispensabile trovare ogni possibile misura per proteggerli ed aiutarli nel cammino della loro nuova vita.

Fano è la Città delle Bambine e dei Bambini, di tutti i bambini, nessuno escluso.

*Consigliere comunale Sinistra Unita – Fano

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