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A Fano il primo impianto provinciale di cremazione

A Fano il primo impianto provinciale di cremazione

La struttura realizzata al cimitero di Fenile dalla collaborazione Aspes-Aset. Il sindaco Matteo Ricci: “Quando Pesaro e Fano collaborano non ce n’è per nessuno. Segna il livello di civiltà del territorio”

A Fano il primo impianto provinciale di cremazioneA Fano il primo impianto provinciale di cremazione

FANO –  Sarà operativo dal prossimo 23 gennaio il primo impianto di cremazione della provincia, nato dalla collaborazione tra Pesaro e Fano. La struttura, all’interno del cimitero dell’Ulivo di Fenile, è stata presentata oggi dai due sindaci, Matteo Ricci e Massimo Seri; dai presidenti di Aspes e Aset, Luca Pieri e Teodosio Auspici; dall’amministratore di Adriacom cremazioni Antonio Muggittu, in rappresentanza della società costituita ad hoc da Aset e Aspes per realizzare l’impianto. Che ha richiesto un investimento di 2 milioni e 380mila euro («l’opera si autofinanzierà con il lavoro prodotto nella struttura», spiegano i presidenti delle società) ed è il secondo delle Marche, dopo quello di San Benedetto del Tronto. Nota Ricci: «E’ un lavoro che segna il livello di civiltà del territorio, che riguarda anche la gestione del fine vita. Il servizio della cremazione per noi era un handicap. Ma oggi c’è una sensibilità nuova, sul punto, che richiede una risposta. E questo è un luogo baricentrico: una struttura moderna, di qualità, all’interno di un cimitero funzionale. Fano sta cambiando molto, ha avviato una stagione intensa di lavori pubblici con cantieri, ciclabili, asfalti.  L’amministrazione comunale sta facendo un lavoro egregio: complimenti a Seri». L’impianto, secondo Ricci, «è la dimostrazione che quando Pesaro e Fano collaborano non ce n’è per nessuno. Quando si chiudono in campanilismi sciocchi, invece, andiamo indietro di 20 anni».   Gli interventi hanno riguardato la bonifica straordinaria del fabbricato, la realizzazione di spazi tecnici riservati e autonomi per la gestione delle attività di cremazione e per i servizi cimiteriali comunali. Soddisfatto il sindaco di Fano Massimo Seri «sia per il risultato, sia per la tempistica. E’ un servizio in più per il territorio, a cui spesso si rinunciava per la distanza da altri centri fuori regione. Una struttura all’avanguardia, tra le migliori del Centro Italia. Guarda a tutte le sensibilità, compresa l’accoglienza per i familiari. Sottolineo l’intesa tra Fano e Pesaro, che ha prodotto un bel risultato e può fare da apripista ad altre collaborazioni: sono città che hanno molto in comune».

I COMMENTI / «Un’operazione contraddistinta da grande capacità imprenditoriale e realizzativa.  In questi anni l’approccio verso i servizi cimiteriali si è modificato: sono diminuite le sepolture classiche e sono aumentate, contestualmente, le sepolture nei campi di inumazione e le cremazioni – osserva il presidente Aspes Luca Pieri – Oggi gli impianti più vicini sono a Cesena e a San Benedetto del Tronto. Ora potremo servire un bacino che supera i tre milioni di abitanti  dislocati in 5 regioni: oltre le Marche i territori limitrofi (Toscana, Umbria, Abruzzo e Emilia Romagna). Abbiamo lavorato insieme a un progetto strategico per rispondere alle esigenze della nostra comunità. Negli ultimi 5 anni c’è stata un’impennata della richiesta: nel 2016, fino alla fine di novembre, nelle sole città di Pesaro e Fano ci sono state più di 450 cremazioni».

«Un progetto innovativo che è stato realizzato nei tempi prestabiliti: un tale risultato è l’esempio di come gli enti pubblici possano lavorare insieme in sintonia con efficacia ed efficienza al servizio delle comunità locali – commenta il presidente di Aset Holding Teodosio Auspici – Ottima la collaborazione tra la fanese Aset Holding e la pesarese Aspes spa che, insieme, hanno deciso di costituire Adriacom per costruire e gestire l’impianto assicurando in tal modo un servizio attento alla crescente sensibilità in fatto di cremazione. Una scelta giusta, coraggiosa e importante. L’attuale consiglio di amministrazione ha proseguito con coerenza e con impegno il lavoro del precedente cda, impostando e portando a compimento la fase operativa, compresa l’accensione dei mutui».

 

 

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