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L’importanza della riattivazione a scopo turistico della ferrovia Fano-Urbino

L’importanza della riattivazione a scopo turistico della ferrovia Fano-Urbino

Pubblichiamo oggi gli interventi dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Piergiorgio Fabbri e Peppino Giorgini sul ripristino della ferrovia Fano-Urbino

di PIERGIORGIO FABBRI

In un territorio altamente urbanizzato come quello della vallata del Metauro, fino alla cità di Urbino, l’asse tecnologico occupato dalla dismessa ferrovia Fano-Urbino ha un valore altissimo, e deve assolutamente essere utilizzato per il trasporto collettivo.

Il ripristino della ferrovia ha un valore potenziale immenso, sia in termini di trasporto pubblico, vista l’alta mobilità dalla costa alla città universitaria di Urbino, sia in termini turistici, essendo la stessa Urbino patrimonio dell’UNESCO. Fin’ora ci hanno sempre detto che il ripristino della ferrovia era impossibile per i costi troppo elevati. Ebbene: conti alla mano, il rifacimento di quasi 50 km di ferrovia costerebbe 87 milioni di euro, molto meno dei 114 milioni necessari, ad esempio a realizzare la circonvallazione della città di Urbania per la Fano-Grosseto (il cui completamento non è ormai più una superstrada). Ma mentre nessuno solleva obiezioni quando si spendono ingenti somme per la realizzazione di strade, se si tratta di treni, quindi di trasporto collettivo e sostenibile, subito si oppone un’alzata di scudi in nome del risparmio di denaro pubblico o di una più generica mancanza di fondi.

Come al solito, la nostra Regione non sa cogliere le occasioni che si prospettano e che altre realtà sfruttano proficuamente. E così, mentre altre tratte, che per inciso non portano a città patrimonio dell’Unesco, vengono riaperte e diventano volàno di economia e turismo (si guardi la Val D’Orcia, Agrigento, solo per fare alcuni esempi) da noi continua a crescere l’erbaccia tra i binari abbandonati.

La nostra mozione voleva impegnare la Giunta ad adoperarsi con il Ministero dei Beni  e delle attività culturali e del turismo, la fondazione FS e RFI per la riattivazione a scopo turistico della linea ferroviaria fano-Urbino o di un tratto di essa. Non solo, con un emendamento, chiedevamo che la Giunta si facesse promotrice presso i commissari della Competente commissione Parlamentare, per inserire la tratta Fano-Urbino (inizialmente presente e poi scomparsa) nell’elenco delle 17 tratte ferroviarie da ripristinare a livello nazionale. Però il PD l’ha bocciata, per approvarsi la propria mozione che apre il ventaglio del riutilizzo a qualsiasi soluzione: pista ciclabile, tram, marciapiede; in questo modo sarà difficile preservarne la funzionalità completa necessaria per la eventuale futura riattivazione della ferrovia. Purtroppo è stato fatto un altro passo verso un incerto utilizzo della linea, che allontana la possibilità di vedere transitare di nuovo un treno sui binari.

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di PEPPINO GIORGINI

Si stava discutendo del ripristino della ferrovia Fano Urbino oggi in aula consiliare, quando il PD ha dato di nuovo mostra della propria arroganza. La proposta di legge 1178 che giace in parlamento per la “salvaguardia e valorizzazione dei tracciati ferroviari”, nella sua prima stesura contemplava anche la tratta Fano-Fermignano (era contenuta nell’art. 1 comma 2 lettera g). Nelle successive stesure, la tratta marchigiana è scomparsa. Restano tratte “sconosciute”, che uniscono città, se non addirittura paesi, ben lontani dall’essere fulcro culturale e artistico come Urbino (patrimonio UNESCO). Eppure Urbino rimane tagliata fuori. E per assurdo, mentre noi del movimento stavamo combattendo in aula per far passare una mozione (ovviamente bocciata) che avrebbe comportato un impegno concreto per il ripristino della Fano-Urbino, sentiamo il PD che accusa M5S di aver lui voluto togliere quella tratta dall’elenco nazionale. In realtà è stato il PD, sempre lui, con i suoi emendamenti, a proporre un elenco in cui Urbino non c’è, quello stesso PD che sotto elezioni con nonchalance promette pista ciclabile o ferrovia a seconda dell’auditorio che si trova intorno. Mentre noi aspettiamo che la maggioranza si chiarisca le idee e decida di impegnarsi concretamente per la riapertura della ferrovia, ci sfuggono dalle dita occasioni d’oro, di cui in altre parti d’Italia approfittano. E così vediamo riaprire tratte come Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio o Isili Sorgono, mentre la nostra Urbino, la bella e preziosa Urbino, rimane forse l’unica città capoluogo di provincia senza ferrovia.

 

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