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SENIGALLIA / I giovani del Comitato cittadino spiegano le ragioni del no al referendum

SENIGALLIA / I giovani del Comitato cittadino spiegano le ragioni del no al referendum

SENIGALLIA – Pubblichiamo oggi l’appello al voto espresso dai giovani  del Comitato Cittadino del NO alla Riforma Costituzionale. Appello rivolto a tutti i giovani di Senigallia.

“Invitiamo tutti, in particolare  i giovani e i nati dalla metà degli anni 80 in poi fino a coloro che potranno votare, a votare no al referendum costituzionale del 4 dicembre.
Ci dicono: bisogna cambiare, perché cosi non si riesce a fare niente, le leggi per l’istruzione, per il lavoro, ci vuole la stabilità ecc … Questa Costituzione, questo bicameralismo perfetto immobilizzano il paese e non permettono le riforme necessarie.
Balle!
Questi signori sono gli stessi che ci promettevano un lavoro stabile e la ripresa, ma che invece ci hanno dato il Job Act e i voucher e che ci hanno ridotto a lavorare alla giornata; sono gli stessi che parlavano di riforma della scuola e ora abbiamo “la BuonaScuola” dove anche nel nome ci prendono in giro!
Ora ci promettono, velocità, snellezza e cambiamento!
“Velocità”, non sono stati poi cosi lenti ad approvare la legge Fornero (16gg) che non ci permetterà mai di avere una pensione dignitosa.
“Snellezza”, chissà cosa intendono per snellezza; ora ci sono due procedimenti legislativi (ordinario e costituzionale) con la riforma ne avremo più di 10 differenti … mah, che strana concezione di snellezza.
“Cambiamento”, bella parola, bellissima! Ci promettono questo fantomatico cambiamento, dando per scontato che sia una cosa positiva, ma hanno sempre promesso un cambiamento positivo che si è rivelato il contrario.
Informatevi su questa riforma e scoprirete come non è altro che l’ennesimo tentativo di togliere diritti conquistati con la fatica e sacrificio anche di vite.
Questa riforma genererà un Senato di nominati, infatti non potremmo più eleggere direttamente i senatori, ma saranno nominati fra i Consiglieri Regionali e Sindaci.
Questa riforma irrigidisce la partecipazione dei cittadini, infatti passano da 50.000 a 150.000 il numero di firme per proporre una legge di iniziativa popolare.
Questa riforma prevede un forte accentramento del potere al Governo nazionale, tale che se decidessero di costruire un inceneritore sul nostro territorio (che per anni ha investito soldi sul riciclo e recupero), questo si farà e le autonomie locali dovranno tacere e veder bruciare insieme all’immondizia anni di investimenti.
L’unione di questa Riforma con l’Italicum (legge elettorale per la Camera dei Deputati), metterà il paese nelle mani del capo del partito che vincerà le elezioni, che diventerà capo del parlamento e che potrà incidere in maniera pesante sulle nomine degli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale) eliminando così quei contrappesi che dalla sconfitta del fascismo ci hanno garantito democrazia e libertà.
Questa Costituzione è quella che ha permesso al nostro Paese, uscito distrutto e semianalfabeta dalla guerra, di diventare una delle potenze mondiali”.

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