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Dal Ministero diciotto atti di accusa al Comune di Senigallia per irregolarità e carenze

Dal Ministero diciotto atti di accusa al Comune di Senigallia per irregolarità e carenzeDal Ministero diciotto atti di accusa al Comune di Senigallia per irregolarità e carenze

Sono di natura amministrativo-contabili. Ma per l’ex consigliere comunale Massimo Bello è ancora più grave e pericoloso il generale silenzio di fronte a questa vicenda

Dal Ministero diciotto atti di accusa al Comune di Senigallia per irregolarità e carenzedi MASSIMO BELLO*

SENIGALLIA – A leggere la Nota del Ministero dell’Economia e Finanze inviata al Comune di Senigallia non c’è da stare tranquilli perché gli accertamenti degli ispettori ministeriali hanno “posto in evidenza irregolarità e carenze” – a mio avviso “gravi – a cui l’Ente dovrà – così recita il documento – provvedere ad eliminarle e ad individuarne le responsabilità.
La Nota del Ministero non è una ‘generica’ lettera od un ‘avviso di accertamento’ perché gli accertamenti vi sono stati e hanno prodotto un elenco puntuale di diciotto irregolarità e carenze che, leggendole, non possono che dimostrare “superficialità ed irresponsabilità politico-amministrativa” da parte di un Amministrazione comunale troppo intenta evidentemente a considerare, la legge e l’ordinamento degli enti locali, degli “optional ingombranti”.
Diciotto ‘atti di accusa’ chiari, limpidi, inequivocabili, ineccepibili, che lascerebbero trapelare “comportamenti omissivi, irregolarità amministrative e contabili” a danno non solo del buon andamento della gestione economico-finanziaria dell’Ente, ma anche dell’Erario comunale e dell’intera comunità.
Diciotto ‘atti di accusa’ davvero ‘pesanti’, con cui il Ministero ‘mette sotto accusa’ l’Amministrazione comunale, ravvisando eventuali e possibili responsabilità di varia natura: contabile, patrimoniale, amministrativa, solo per fare qualche esempio.
Diciotto ‘atti di accusa’ davvero incredibili che, dalla lettura della Nota ministeriale, danno l’impressione come tali ‘irregolarità e carenze’ siano state non ‘episodi sporadici o straordinari’, ma il frutto di ‘una gestione ordinaria e consapevole e nello stesso tempo poco chiara e poco trasparente’.
Diciotto ‘atti di accusa’ puntuali, con cui cui il Ministero chiama in causa non solo l’Amministrazione, invitandola a rispondere, ma comunica anche alla Corte dei Conti e al Ministero degli Interni (Dipartimento per la Finanza locale) quanto l’ispezione amministrativo-contabile abbia rilevato a carico del Comune. Non da ultimo, il Ministero inoltra la Nota anche al Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Senigallia: un organo non di poco conto perché i revisori contabili di un ente pubblico hanno funzioni di controllo, di verifica e di vigilanza sugli atti del Comune e, soprattutto, sulle attività di bilancio. Anche sul questo sarebbe interessante conoscere l’opinione del Collegio e soprattutto in che modo abbiano svolto il loro mandato sui ‘rilievi’ mossi dal Ministero.
Diciotto ‘atti di accusa’, insomma, diciotto ‘capi d’accusa’ gravi, pesanti, inesorabili, che non risparmiano niente e nessuno, ma soprattutto che ci danno un ‘quadro preoccupante ed allarmante’ di come si intenda la ‘gestione pubblica’ nel nostro Comune: adozione di condotte elusive, irregolarità nella modalità di attivazione delle procedure di attivazione di anticipazioni di tesoreria, criticità nel raggiungimento degli equilibri di bilancio, illegittimo aumento del compenso agli organi amministrativi della Immobiliare BIC srl, reiterato ricorso a proroghe di servizi che avrebbero dovuto seguire procedure di gara trasparenti e così via. Diciotto veri e propri ‘atti di accusa’ che, altrove, avrebbero fatto scattare quella doverosa attenzione e quel dovuto interesse da parte, anzitutto, dell’opposizione, dell’opinione pubblica, degli organi di informazione, delle forze politiche e sindacali, dell’associazionismo, di ogni singolo cittadino, ma che – al contrario – fanno emergere solo un’incomprensibile ed assordante silenzio di fronte a ‘fatti gravissimi, inauditi e pubblicamente rilevanti’ in un Comune, che poco più di un mese fa si stava ‘buttando’ con leggerezza e superficialità nell’innaturale avventura – per fortuna stoppata dal voto popolare – della “fusione per incorporazione” di Morro d’Alba, con una una decisione ideata, voluta, sostenuta, caldeggiata, coccolata da tutta l’Amministrazione comunale, nella quale Sindaco, Assessori e Maggioranza si sono ‘spesi’ in prima persona perché la consultazione referendaria volgesse a proprio favore. Così, non è stato, ma anche su questo nessuno ha avuto il coraggio e l’idea di commentare politicamente la ‘sonora e pesante’ sconfitta di una ‘scelta amministrativa’ che è ‘costata risorse e credibilità’.
Comunque, ora, ci troviamo di fronte a fatti ben più gravi, su cui questo ‘silenzio assordante’ non ha ragion d’essere. Delle due, l’una: o la Nota del Ministero e le irregolarità contabili individuate ed accertate si considerano il frutto di una ‘schizofrenica’ presa di posizione degli ispettori, per cui non vi è nulla da temere, oppure siamo di fronte ad una ‘pentola a pressione’, a cui manca davvero poco che esploda!

*Ex Consigliere comunale di Senigallia – Presidente dell’Associazione “NOIxSENIGALLIA, NOIxLITALIA” 

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