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“Ecco perché occorre votare NO al referendum sulla fusione di Morro d’Alba con Senigallia”

“Ecco perché occorre votare NO al referendum sulla fusione di Morro d’Alba con Senigallia”

Nuovo intervento del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Marcello Liverani

“Ecco perché votare NO al referendum sulla fusione di Morro d’Alba con Senigallia”

di MARCELLO LIVERANI*

SENIGALLIA – Come sempre accade a Senigallia, quando l’Amministrazione ha nelle sue intenzioni quella di mettere in atto un qualche cosa, lo prepara in “camera caritatis” e in tutta fretta senza dire niente a nessuno e senza far partecipare nessuno. Questo perché così facendo si aggiustano il tutto secondo le loro desiderate. E per quanto riguarda la “Fusione o Accorpamento” con Morro d’Alba così è andata. Le due Amministrazioni si sono incontrate per mesi, ne hanno parlato e discusso, Morro d’Alba aveva già tentato più volte di unirsi con altri paesi, ma aveva ricevuto un “due di picche”. Ha però trovato una sponda positiva nel Sindaco Mangialardi, e quindi hanno messo in piedi l’operazione nel più totale silenzio. Ancora oggi sono pochissimi i Cittadini che sanno di questa possibile fusione o accorpamento.

In maniera non certo democratica e trasparente hanno poi presentato uno “Studio di Fattibilità” fatto da loro e in gran segreto (chiaramente non hanno chiamato nessuno dell’opposizione), chiedendone l’approvazione al Consiglio Comunale. E’ stato votato e approvato non all’unanimità, una parte delle opposizioni ha votato contro, ma la cosa più assurda è la fretta che è stata messa nel votarlo tanto da far dire al Sindaco che occorreva votarlo subito e nel caso dopo sarebbe tornato in commissione per eventuali aggiustamenti e/o modifiche. Avevate mai sentito che prima si approva e poi si modifica un qualsiasi testo? No, solo a Senigallia sono riusciti nell’impresa di fare un qualche cosa di così assurdo e che mai nessuno aveva fatto.

Nello Studio di Fattibilità c’è scritto solamente quello fa comodo alla nostra Amministrazione per gabbare i Cittadini. C’è forse una seria “analisi costi – benefici” ben documentata e non solamente sbandierata a parole? NO. Perché allora prendere in giro i Cittadini con una operazione che a Senigallia non porterà nessun beneficio se non quello di alzare ancora le tasse (dopo vedremo perché)? Di contro questa fusione o accorpamento sarebbe molto onerosa per una serie di complicazioni burocratiche e amministrative perché Morro d’Alba già ha in essere delle unioni con altri Comuni, e che farebbe Senigallia in caso di fusione, si accollerebbe i relativi oneri? Come mai queste cose non ci vengono dette e spiegate?

A chi conviene quindi questa “fusione o accorpamento”? Di sicuro non ai Cittadini senigalliesi, forse a quelli di Morro d’Alba, ma è tutto da vedere. Perché questa “fusione o accorpamento”? Tante le motivazioni possibili, qualcuna certa e qualcuna ancora non ben definita. La prima è quella del “nome”. Senigallia cambierà il nome? A sentire il Sindaco di Senigallia no perché sarebbe una annessione e Morro conserverebbe la Municipalità (altra enorme stranezza di questa fusione), in pratica dopo potremmo chiamarla “Pro Morro d’Alba”, perché avrà un Pro Sindaco, un Pro Vice Sindaco, una Pro Giunta e un Pro Consiglio Comunale. Attenzione però, nel caso di vittoria del SI in entrambi i referendum, all’atto della stesura del nuovo Statuto potrebbero benissimo scrivere di cambiare il nome beffando così tutti, nessuno glielo impedirebbe a quel punto.

In questa ultima ipotesi si aprirebbero le porte per il Sindaco Maurizio Mangialardi per una nuova e malaugurata terza candidatura a Sindaco che al momento “lui” smentisce categoricamente. Nel caso contrario, siccome la fusione o accorpamento è fortemente sponsorizzata dalla Regione per questioni politiche, ecco che al Sindaco Maurizio Mangialardi si potrebbero aprire addirittura le porte del Senato della Repubblica, perché se vincesse il SI al Referendum sulla Costituzione del 4 dicembre, il nuovo articolo prevede che in Senato ci vadano i Consiglieri Regionali e i Sindaci, uno per Regione, ma nominati dal Consiglio Regionale e non certo eletti dal popolo sovrano, e in più, chi verrà “paracadutato” in Senato avrà  “L’Immunità Parlamentare”.

A parte questi dubbi tecnici, ci sono anche altre motivazioni per far capire che la fregatura è dietro l’angolo e che quindi è decisamente meglio votare NO alla fusione o accorpamento. In primis i soldi. Qualcuno parla di 2 milioni (Sindaco e Assessore Campanile) altri di 1 milione e mezzo (Vice Sindaco Maurizio Memè), e questo fa già capire che neanche tra di loro sanno come funziona la questione “contributi”. E’ presto detto, il Decreto parla di 2 milioni come cifra massima, cifra che sarà chiaramente ripartita con tutte le altre fusioni e/o accorpamenti, perché la cifra stanziata nel fondo è una e tutti da quella attingono, quindi se le fusioni e/o accorpamenti sono in numero elevato, il contributo potrà essere anche di pochi spiccioli. Tra parentesi il “fondo” sarebbe alimentato anche dal versamento dell’IMU che potrebbe invece essere ridotta se non direzionata in questo fondo. In più, nel Decreto non sono ancora state scritte le coperture finanziarie per i prossimi anni, quindi dove starebbe la garanzia che per 10 anni ti arriverebbe una “tot” cifra? Non c’è. E se anche arrivasse, ogni anno il numero delle fusioni o accorpamenti sarebbe diverso, quindi sarebbe diversa anche la cifra del contributo. Ma anche questo non ce lo hanno detto, perché le verità scomode è meglio tacerle ai Cittadini.

“Risparmi e servizi migliori” ci ha detto il nostro Sindaco. Altra cosa non vera, in quanto a Senigallia i costi per i servizi sono di 797 euro l’anno a persona, mentre a Morro d’Alba, paesino di quasi 2.000 anime, i costi per i servizi ammontano a 2.751 euro l’anno a persona. In caso di unione i costi si “fonderebbero”, e chi ci rimetterebbe? Senigallia chiaramente, perché tutti i costi verrebbero messi nello stesso calderone e ridivisi per persona, è palese che aumenterebbero ai senigalliesi e diminuirebbero ai cittadini di Morro d’Alba.

E i costi dei servizi dei trasporti, dell’acqua, della differenziata e dell’illuminazione? In rialzo anche loro perché gli abitanti di Morro d’Alba non riuscirebbero a coprire il maggior costo di questi servizi, quindi i senigalliesi si  vedrebbero aumentare tutto.

A fronte di tutto questo quindi a chi gioverebbe la fusione o accorpamento? Ai vari personaggi della politica dei due paesi di sicuro, chi per un motivo chi per un altro, ma non certo ai cittadini di Senigallia che sarebbero penalizzati e non poco, quindi per Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale il NO sulla scheda il 23 di ottobre è sacrosanto e giusto.

Come abbiamo già scritto precedentemente è del 28 settembre l’approvazione alla Camera del ddl “Salva Comuni”, primo firmatario l’on. Ermete Realacci del PD, che destina 100 milioni di euro ai Comuni sotto i 5.000 abitanti. Quindi il PD a livello nazionale destina soldi ai piccoli Comuni per rilanciarli, e a livello locale, sempre il PD, costruisce fusioni e/o accorpamenti. Scusateci, ma a noi questa “operazione” sembra la classica “furbata” del “Marchese del Grillo”.

Non siamo affatto contrari alle fusioni o accorpamenti, ma queste devono avvenire a parità di condizioni, e tra Senigallia che ha 45.000 mila abitanti e Morro d’Alba che ne ha poco meno di 2.000, oltre a non essere neanche confinanti, potranno mai esserci condizioni di parità o similari? Ovviamente no. Un piccolo paese come Morro si dovrebbe accorpare con una realtà molto vicina a lui e non con chi ha una realtà venti volte maggiore. E’ palese che ci rimetterebbe la realtà nettamente più grande. Il votare NO il 23 ottobre impedirebbe ai politici di sistemare i loro interessi in danno dei cittadini e salvaguarderebbe i senigalliesi da aumenti indiscriminati di tutti i servizi.

Vale la pena ricordare che per questo referendum NON esiste il quorum, quindi anche se a votare ci andranno solo in 100, sarà regolare. Inoltre, per essere approvata la fusione o l’accorpamento, in entrambi i referendum deve vincere il SI, perché se vince solo in un Comune la fusione o l’accorpamento salta. Il 23 ottobre VOTA NO!

*Coordinatore Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Senigallia

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