AREA MISAIN PRIMO PIANOPOLITICA

“Morro d’Alba rischia di perdere autonomia, beni e futuro”

“Morro d’Alba rischia di perdere autonomia, beni e futuro”

Decisa presa di posizione del Comitato che si oppone alla fusione per incorporazione con il Comune di Senigallia

"Morro d'Alba rischia di perdere autonomia, beni e futuro"MORRO D’ALBA – Domenica 23 ottobre si svolgerà il referendum consultivo indetto dall’Amministrazione comunale del comune di Morro d’Alba per decidere se il Comune Morro d’Alba dovrà cessare ed essere incorporato a Senigallia, oppure NO.

Di seguito alcune delle ragioni che spingono il COMITATO NO INCORPORAZIONE CON SENIGALLIA ad opporsi al progetto deciso dall’intero consiglio di Morro d’Alba ma non condiviso con la cittadinanza.

 COSA NON VOGLIAMO PERDERE

LA NOSTRA AUTONOMIA AMMINISTRATIVA.

I morresi oggi sono abituati a scegliere i propri  amministratori,  ai quali la legge attribuisce compiti precisi da esercitare sul territorio di competenza; se passasse l’incorporazione con Senigallia, gli stessi elettori contribuirebbero ad eleggere il Sindaco di una città di 45.000 abitanti senza contare più niente. Vi propongono di non contare più niente ma NOI DICIAMO NO. Una scelta del genere, stenteremmo a giustificarla anche in caso di dissesto finanziario del Comune (non vengono “cessati” neppure i comuni commissariati per mafia). Ma nel nostro caso, i conti sono in ordine e con prospettive di miglioramento ha detto il Responsabile Finanziario del Comune nell’assembla pubblica del 13 settembre promossa dal Comitato del Si. Tutti i Comuni soffrono la crisi ma perché noi, scegliamo il suicidio amministrativo quando non è necessario?

LA COLLABORAZIONE CON I COMUNI LIMITROFI

L’incorporazione taglierebbe definitivamente ogni legale amministrativo con i Comuni di San Marcello e Belvedere Ostrense dopo che per anni, la scuola con le classi intercomunali ha realizzato un collante sociale fra i tre Comuni più forte di quanto esprimano i rapporti fra le Amministrazioni. Grazie all’attività svolta nei Consorzi insieme agli altri Comuni, Morro d’Alba ha potuto realizzare opere di grande interesse economico e sociale come la Scuola Media, la metanizzazione, l’allaccio a Gorgovivo. Tutto ciò è il frutto di “lungimiranza” e “visione” di amministratori che hanno saputo affrontare e superare le difficoltà del lavorare insieme guardando all’interesse comune.

Con l’incorporazione si vorrebbe riorientare la nostra storia al di la del Triponzio, come era stato fino al 1213. La diversa inflessione dialettale segnata dal torrente è la prova più lampante che 800 anni di storia non sono passati invano. La stessa Regione Marche nel disegnare gli ambiti omogenei ai fini dell’associazione delle funzioni colloca Morro D’Alba non già con Senigallia, riconoscendone di fatto le difformità storiche economiche territoriali, ma con San Marcello e Belvedere Ostrense. Peccato che il Tecnico regionale in materia, evocato da tutti per il contributo fornito nella relazionale di fattibilità, non abbia fatto notare ai due Sindaci gentiluomini che l’incorporazione viola palesemente anche una disposizione regionale.

IL NOSTRO PATRIMONIO MOBILIARE ED IMMOBILIARE

La proprietà di tutti i beni mobili e immobili, molti dei quali provenienti da lasciti,  con l’incorporazione verrebbe trasferita a Senigallia che potrebbe disporre così di una risorsa patrimoniale “fresca” da vendere, da ipotecare, da utilizzare con “finalità” nuove, previo adeguamento della normativa urbanistica. L’elenco completo delle proprietà comunali dovrebbe comparire per legge sul sito del Comune in “Amministrazione Trasparente”, ma ancora oggi non c’è nonostante l’obbligo sussista dal 2013. Neppure la minoranza consiliare si è accorta che il Comune viola una norma sulla trasparenza? Allora proviamo a ricostruirlo noi l’elenco delle proprietà comunali che passerebbero gratis a Senigallia: sede municipale, casa di riposo, ex casa Remedi Orfeo con annesso terreno, ex scuola elementare, ex scuola materna, attuale Scuola dell’Infanzia, capannone comunale, boschi urbani, un terzo della sede dell’Istituto Comprensivo, casa e terreno oggetto di lascito della Sig.ra Rita Famiglini, l’auditorium, il museo, locali commerciali e no della cinta muraria, oltre ai beni mobili. Vi pare poco? Un bel regalo non vi pare? Ma vi risponderanno: “il municipio potrà esprimere il parere preventivo e vincolante sul loro uso…” non però sulla loro vendita. Quando fate notare questo, Vi sentirete ribattere che c’è’ l’impegno a spendere il ricavato nell’ex territorio di Morro d’Alba. Ma per fare cosa? Per finanziare quelle opere pubbliche locali che hanno promesso se non arrivano i soldi? Per fare questo serve l’incorporazione o dei normali amministratori pubblici?

COSA OTTENIAMO IN CAMBIO?

LA MUNICIPALITÀ

LA MUNICIPALITA’:è un organismo amministrativo”, con poteri consultivi e di indirizzo, composto dal pro sindaco e 6 consiglieri municipali; il pro sindaco elegge un vice pro sindaco.

Si afferma che il Comune “resta come municipalità”.

Quando si parla di qualcosa che resta, si fa riferimento a un qualcosa che c’era prima e dopo un certo evento continua ad esserci ancora. In verità la municipalità viene istituita successivamente alla cessazione del Comune, quindi non c’è nulla che resta se non il municipio, ossia l’edificio che ospitava la casa comunale, gli uffici, quando Morro era ancora Comune. Il termine municipalità viene sibillinamente impiegato come sinonimo di municipio.

Alla base di questa confusione tra MUNICIPIO e MUNICIPALITÀ, e successivamente tra MUNICIPIO e COMUNE, vi è l’errore in cui sono caduti in un primo momento alcuni cittadini morresi che riassumevano sinteticamente la questione dicendo “non cambia nulla, il Comune rimane”.

COMUNE MUNICIPALITA’
Ente territoriale autonomo, dotato di una propria personalità giuridica e sovranità su di un territorio Organismo amministrativo facoltativo istituito a seguito della fusione, di derivazione del Comune, non ha sovranità territoriale
Disciplina Costituzionale (art.114 e ss.) Disciplinati dallo Statuto e da un regolamento del Comune di cui sono derivazione (art. 16 D.lgs. n. 267/2000)
Competenza: di indirizzo (Consiglio),  esecutiva (Giunta), di  poteri di rappresentanza, sovrintendenza politico-amministrativa, nonché di vigilanza e controllo (Sindaco)

Organi: Consiglio, Giunta, Sindaco.

  Competenza: consultiva e di indirizzo

Organi: Consiglio di municipalità, il Pro Sindaco.

strutture, mezzi, personale e risorse sono del Comune stesso strutture, mezzi, personale e risorse derivano dal Comune di appartenenza
Organi eletti direttamente dalla popolazione Organi: nel caso Di Morro d’Alba sarebbe eletto direttamente il Consiglio di Municipalità, eletto indirettamente il Pro Sindaco perché eletto all’interno del consiglio di municipalità.

 

IL PRO SINDACO NOMINATO DAL SINDACO DI SENIGALLIA

Il pro sindaco sarà eletto dal consiglio municipale, in concomitanza dell’elezione del sindaco di Senigallia. Poiché quest’ultimo ha ancora circa 4 anni di governo prima che venga a scadere il mandato (e non sono state previste delle elezioni per il consiglio municipale, prima della cessazione di Morro) è previsto che il nostro sindaco, diventi il nostro pro-sindaco. Di fatto la nomina avverrà da parte del Sindaco di Senigallia, senza che la popolazione possa esprimersi sull’argomento. Il nostro pro-sindaco sarebbe dunque nominato (e quindi suscettibile di revoca) dal sindaco del Comune incorporante (Senigallia), cosa particolarmente grave dato che il pro-sindaco dovrebbe guidare la delicata fase transitoria del passaggio da Comune di Morro d’Alba al Comune di Senigallia.

I PARERI PREVENTIVI OBBLIGATORI E VINCOLANTI

Per quanto riguarda la sbandierata garanzia dei pareri preventivi obbligatori e vincolanti, in grado di consentire di incidere sulle decisioni del Comune di Senigallia, questa è solo un’illusione. Detti pareri si esercitano su questioni di minore rilevanza, e non possono esercitarsi su questioni molto importanti come la determinazione delle aliquote delle tasse, sul bilancio e neppure sulla vendita degli immobili oggi di proprietà del comune di Morro d’Alba. Il parere preventivo obbligatorio e vincolante dovrebbe infatti esercitarsi “sull’utilizzo dei beni immobili” (es. se il Comune di Senigallia volesse impiegare l’Auditorium per una mostra dovrebbe chiedere il parere del Municipio di Morro), ma non è previsto per la vendita dei beni immobili (es. nulla deve chiedere il Comune di  Senigallia se intende vendere l’Auditorium o un qualsiasi altro bene anche frutto di un lascito, come la Scuola dell’Infanzia o la casa di riposo).

SE IL COMUNE DI SENIGALLIA DECIDE DI NON FARE INVESTIMENTI SUL TERRITORIO CHE ERA DEL COMUNE DI MORRO D’ALBA, COSA PUÒ FARE IL PRO SINDACO O IL MUNICIPIO?

IL PRO SINDACO NON PUÒ FARE NULLA. Il Municipio può solo chiedere che venga fatto un investimento su Morro D’alba (es. aggiustare una strada), ma se il Comune di Senigallia decide di fare qualcosa di diverso, sul territorio di Morro o su un’altra delle 44 frazioni (es. tinteggiare la facciata di un edificio o aggiustare la strada al Filetto), il Municipio e il suo Pro sindaco non possono fare nulla.

Per queste e altre ragioni che illustreremo nei nostri comunicati invitiamo tutti i cittadini coinvolti nel referendum del 23 ottobre a VOTARE NO.

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it