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FALCONARA / Il recupero dell’ex Montedison una delle priorità dell’Amministrazione comunale

FALCONARA / Il recupero dell’ex Montedison una delle priorità dell’Amministrazione comunale

FALCONARA / Il recupero dell'ex Montedison una delle priorità dell'Amministrazione comunale FALCONARA / Il recupero dell'ex Montedison una delle priorità dell'Amministrazione comunale FALCONARA / Il recupero dell'ex Montedison una delle priorità dell'Amministrazione comunale

FALCONARA – Le attuali priorità urbanistiche per Falconara non possono essere che la ex Montedison, la Variante Centro Storico e un miglioramento del piano spiaggia. Da perseguire con un nuovo metodo. “Promuoviamo e attendiamo suggerimenti, iniziative e contributi dei cittadini e delle associazioni affinché il progetto nasca dalle effettive e reali esigenze e dalle attese della cittadinanza per una nuova Falconara”.

Per quanto riguarda il primo dei grandi temi, l’ex Montedison, si tratta di un progetto integrato culturale e turistico, con la realizzazione di un centro commerciale, servizi pubblici e privati, e quant’altro. “Dal canto nostro  stiamo adeguando il PRG in gemellaggio a Montemarciano che aggiornerà anche il suo – spiega l’assessore Clemente Rossi -. Si procederà con finanziamenti privati e siamo in una fase molto avanzata, con necessità della bonifica (in fase avanzatissima) i cui gli ultimi dati dovranno essere comunicati al Ministero dell’Ambiente (Ispra e Arpa che dovranno esprimersi)”. Nel contempo si procederà anche alla sistemazione viaria (sotto l’egida dell’ANAS) necessaria in virtù dei nuovi flussi veicolari collegati proprio con le nuove realizzazioni previste nell’area. Per quel che concerne invece il piano spiaggia si tratta di fatto di andare a completare e laddove necessario armonizzare e omogeneizzare le strutture gia esistenti, così da poter offrire agli utenti i risultati di un lungo percorso che l’amministrazione ha portato a compimento in modo tale da rendere appetibile e utilizzabile socialmente il nostro arenile”.

Altro discorso è invece quello relativo alla Variante Centro Storico.

E’ stato dato, anche se ancora non formalizzato, l’incarico ad un progettista esterno, l’arch. Giovanni Marinelli (esperto urbanista) il quale si avvale di un suo staff tecnico con la fattiva collaborazione e in coordinamento con i tecnici dell’ufficio urbanistica comunale, con la direzione del dirigente comunale, di redigere la variante per il riconoscimento di centro storico della zona marittima di Falconara (gia considerato il centro di Falconara per i suoi cittadini).

Un centro storico coi suoi punti distintivi che va consolidandosi da diversi decenni: isolati caratteristici, parco Kennedy, Palzzo Bianchi, la Stazione Ferroviaria, il centro Pergoli, le ville storiche, le antiche case dei falconaresi e altre opere che lo caratterizzano.

“Ma occorre aprire un discorso che ci consenta di costruire le condizioni per il rilancio vero dello stesso – spiega Clemente Rossi -: quindi opportunità per i privati di ristrutturare (favorendo ristrutturazioni e risanamenti), facilitazioni fiscali, burocratiche e sugli oneri di urbanizzazione, concedendo una sorta di benefit per incentivare i privati, singoli o consorziati, a rilanciare determinati isolati, strutture caratteristiche, un determinato tipo di residenze, restyling dei negozi. Ciò al fine, anche in parallelo, di migliorare le condizioni generali, di illuminazione, ordine e decoro a cui l’amministrazione sta già lavorando, con un impegno, nell’immediato, già di circa 70mila euro e alla possibilità futura di destinare e reinvestire nel centro città tutti gli oneri di urbanizzazione secondaria e di costruzione”.

Scendendo ancora più nel dettaglio occorre facilitare gli  interventi sull’edificato, individuare gli elementi di degrado per agevolare interventi di ristrutturazione, recupero o riuso, occorre inoltre individuare le strutture non compatibili per superarle k. Riguardo invece alle agevolazioni che incentivino interventi dei privati Rossi avanza un ventaglio di ipotesi. “Dagli oneri di costruzione dimezzati e gli oneri residui da investire nello stesso quartiere per migliorare spazi con nuove pavimentazioni, arredo, illuminazione, verde. In questo quadro – prosegue l’assessore con delega a urbanistica e viabilità – puoi anche pensare di razionalizzare e rivedere la viabilità, il sistema di parcheggi e contemporaneamente la collocazione dei punti di raccolta dei rifiuti. Arrivando anche a definire, attraverso un’opera globale e omogeneizzata, una nuova rete di sottoservizi”. Ma come calibrare il progetto?  Attraverso una campagna di ascolto che raccolga imput, suggerimenti ed eventuali “preoccupazioni” da parte dei residenti e delle realtà commerciali e produttive. “In questa fase preliminare vorrei inaugurare una grande campagna di ascolto delle categorie commerciali, produttive, delle associazioni sensibili alla tematica e della gente comune, anche con qualche assemblea cittadina. Consultazioni preventive per avere anche suggerimenti dagli stakeholder, categorie, associazioni, cittadini residenti. Anche per fare si che parta a breve una vera fase di consultazione magari attraverso assemblee e gruppi di ascolto in luoghi particolari della città (ad es: l’ex Caffè Bedetti)”. Insomma l’idea è di avviare una reale fase di consultazione e di partecipazione per avviare questa piccola rivoluzione per il centro città con l’obiettivo di aumentarne la vivibilità, l’ordine e il decoro, elevandolo a centro storico. Un percorso che come già accennato passa anche da un possibile miglioramento della viabilità e una riorganizzazione della sosta: argomento spinoso a cui l’amministrazione intendeva porvi rimedio con la realizzazione di un park multipiano nell’area della stazione ferroviaria.

“Avevo previsto un parcheggio multipiano in centro nel 2012 che avrebbe risolto il problema” racconta il Sindaco Goffredo Brandoni. Un progetto ereditato dalle precedenti amministrazioni che era stato rilanciato e che era necessario rimodellare e ridimensionare, sulla base di un diverso progetto finanziario, che ha subito degli stop perché la ferrovia non ha reiterato la sua disponibilità per il diritto di superficie. Non solo. Contestualmente il Comune chiedeva alla Soprintendenza se vi erano incompatibilità, accorgimenti da adottare, o  restrizioni sui manufatti della zona. Sovrintendenza che sollecitata ha posto vincoli di ordine artistico e architettonico. Concorrendo di fatto alla decisione di sospendere la realizzazione del progetto  per un parcheggio multipiano.

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