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Bene la solidarietà, ma non possiamo vivere trascurando la prevenzione

 

Bene la solidarietà, ma non possiamo vivere trascurando la prevenzione

Bene la solidarietà, ma non possiamo vivere trascurando la prevenzione Bene la solidarietà, ma non possiamo vivere trascurando la prevenzione

di DUILIO MARCHETTI

SENIGALLIA – Questo massacro della natura così grave e ampio deve farci riflettere. Non possiamo continuare a vivere nel futuro trascurando la prevenzione. Bene l’Italia della solidarietà, di fronte al dolore e la morte, da chi è stato colpito dal sisma, di chi piange i familiari e di chi ancora li cerca tra le pietre cadute. Ecco il paese pronto ad intervenire in aiuto, fa la gara per donare sangue ed ogni genere di soccorso, lodare tutti, dalla Protezione Civile a tutte le organizzazioni del volontariato. Questa Italia sgomenta davanti alle proprie certezze ed è un riassunto delle centinaia di volontari e volontarie arrivati da ogni parte, che parlano dialetti diversi, ma che portano tra le braccia e con dolcezza tanto grande, bambini  verso la tendopoli ai piedi di Amatrice, Arquata e Accumuli. Ogni volta questa Italia che sa reagire e che si sa unire ci stupisce. Ma l’Italia della prevenzione non c’è. E’ possibile che, dopo l’Irpinia, dopo Perugia e Assisi, dopo la Puglia  nel 2002, dopo l’Aquila, dopo l’Emilia e dopo tutto, il Belpaese non è riuscito a dotarsi di una cultura anti-sismica, di una coscienza culturale, per una edilizia all’altezza delle sfide della natura che in queste zone, da molti anni sono considerate territorio ad altissimo rischio terremoto?

Alcuni sismologi fanno notare: “In Giappone, un terremoto che ha investito un’area di estensione simile a quella abruzzese sette anni fa, della stessa  magnitudo di quella dell’Aquila dove sono morte 307 persone, invece nel parse del Sol Levante, zero vittime. Ma finalmente il consiglio dei ministri dell’attuale governo il 25 agosto ha precisato un puntuario delle cose  da fare. L’obbiettivo, questa volta, dopo decenni di non occuparsi solo di gestire l’emergenza delle popolazioni dei centri colpiti, ma bensì di avviare e realizzare una vera svolta nel sistema della prevenzione anti-sismica in Italia. Serve un progetto Italia. “Ha detto Renzi”. Così deve essere.

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