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Esposto a Ostra l’ottocentesco Cataletto del Cristo Morto

Esposto a Ostra l’ottocentesco Cataletto del Cristo Morto

Una interessante iniziativa della Confraternita del Preziosissimo Sangue. L’esposizione fino a martedì 16 agosto 2016 in occasione dell’Anno Santo Straordinario della Misericordia

Esposto a Ostra l’ottocentesco Cataletto del Cristo Morto

di GIANCARLO BARCHIESI

OSTRA – Fino a martedì 16 agosto 2016 (tutti i giorni, dalle ore 17 alle 23), in occasione dell’Anno Santo Straordinario della Misericordia, indetto dal Papa Francesco, la Pia Unione del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, detta del “Sangue Giusto”, che da circa due secoli organizza le funzioni della Settimana Santa, esporrà l’artistico “cataletto” del Cristo morto ed i “Misteri” della Passione, all’interno del Santuario del Santissimo Crocifisso di Ostra, per offrire ai turisti la possibilità di ammirare questi gioielli dell’artigianato artistico locale.

Entrando all’interno del Santuario, già sede dell’antica parrocchia di San Gregorio, costruito nel 1333 da Paolaccio Peris e Menco Bonati su incarico di messer Albrico, rettore della medesima chiesa, come risulta dall’iscrizione posta sull’arco di ingresso, i visitatori saranno colpiti dall’artistico Crocifisso settecentesco in legno, in misura naturale, raffigurante Gesù morente, opera dello scultore Bartolomeo Silvestri da Verucchio, per poi concentrare la loro attenzione sul cataletto del Cristo morto, l’elemento di gran lunga più importante ed emozionante dell’apparato devozionale della Settimana Santa.

È un simulacro, che fu portato per la prima volta nella processione del Venerdì Santo del 1858. Intagliato dall’ebanista bodiese Michele Venturi, fu decorato dall’artista locale Vincenzo Gagliardini, mentre il Cristo morto, alto 1.78 metri, pieghevole nel capo e nelle mani, disteso sopra questo catafalco, è stato eseguito dal concittadino Achille Bedini sul finire del 1873. Questa singolare macchina, fin dalle prime luci del Venerdì Santo, viene esposta alla venerazione e alla preghiera dei fedeli nel Santuario del Santissimo Crocifisso, sito nel cuore del centro storico di Ostra, per tutta la mattinata, fin quando, trasportato a spalla da quattro confratelli della Pia Unione, viene traslato nella neoclassica Basilica di Santa Croce per le celebrazioni vespertine.

Al calar delle tenebre “fioche lanterne sporgono dagli antichi palazzi e le vie quasi deserte sembra si siano fatte più larghe”: ha inizio la processione del Cristo morto, aperta dal Crocefisso e dai lampioni recati processionalmente dai confratelli della Pia Unione. Poi, uno dietro l’altro, in mano ai membri della confraternita rivestiti dei loro “sacchi” color vinaccio, sfilano i “Misteri”, tra due ali di uomini. Non vantano valore antiquario né artistico, ma nella pietà popolare, svolgono un ruolo importante. Senza bisogno di parole, infatti, raccontano ciascuno un episodio e tutti insieme rievocano nella memoria collettiva gli avvenimenti delle ultime ore di vita terrena di Gesù, prima che la tomba sepolcrale chiudesse nelle viscere della roccia il suo corpo martoriato, in attesa del Mistero della risurrezione. I dodici misteri si muovono l’uno davanti all’altro, secondo un ordine consolidato nel tempo: la lanterna, la corda, il calice, la mano, il gallo, la colonna, il catino con la brocca, il lino con il volto di Cristo (“Ecce homo”), il vassoio con il sacchetto dei trenta denari, la corona di spine, il mantello e i dadi, il vassoio con chiodi, tenaglie e martello, la scala con la spugna e la lancia, la croce.

Il suggestivo apparato sarà esposto  in occasione dell’Anno Santo Straordinario al di fuori del contesto liturgico.

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