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Senigallia, in ospedale c’è un ascensore rotto da due anni

Senigallia, in ospedale c’è un ascensore rotto da due anni 

L’odissea dei malati – spesso anziani o disabili – costretti a ricorrere alle cure del Servizio di Odontostomatologia

Senigallia, in ospedale c'è un ascensore rotto da due anni Senigallia, in ospedale c'è un ascensore rotto da due anni Senigallia, in ospedale c'è un ascensore rotto da due anni

di MARCELLO LIVERANI*

SENIGALLIA – La Sanità italiana? Dio ce ne scampi e liberi. La Sanità marchigiana? Dio ce ne scampi e liberi. I soldi a disponibilità della Regione per la Sanità marchigiana vengono in primis dati ai vari manager con i premi annuali. E poi… non si sa, perché quando ti viene detto che un ascensore di un reparto dell’Ospedale di Senigallia è fermo da moltissimo tempo per beghe amministrative e burocratiche, la rabbia sale, specialmente davanti a delle problematiche serie. Ci piacerebbe sapere dal presidente Ceriscioli, che ha tenuto a se la delega della Sanità, o dai vertici dell’ASUR o Area Vasta 2, quali sarebbero questi impedimenti amministrativi e burocratici. Chiaramente non lo sapremo mai perché non è nel loro costume, nella loro etica e nella loro educazione rispondere alle domande di noi poveri comuni mortali. Non ci sono troppi commenti da fare se non pubblicare per intero l’intero sfogo di chi, purtroppo, vive sulla propria pelle i disagi della Sanità, in questo caso su una questione tecnica. “Che dice assessore Carlo Girolametti, ci vogliamo attivare per risolvere il disguido”? La nostra speranza è quella che qualcuno si “vergogni” nel leggere le parole di un cittadino che, guarda caso, è anche un dipendente della struttura stessa.

“Oggi ho accompagnato mio padre ottantenne, anzi ottantuno domani, gravemente cardiopatico, con una cardiopatia dilatativa degenerativa, fibrillazione atriale cronica, asbestosi (ex operaio Sacelit Italcementi) ipovedente severo, al Servizio Odontostomatologia del Nostro Ospedale, di cui posso solo parlare benissimo perché il medico e l’infermiera sono stati gentilissimi e professionalissimi e non credo solo perché fossi un “collega” perché da quel che sento dire in giro sono così con tutti. In pratica, mio padre che malapena cammina, non può assolutamente fare le scale se non a rischio di scompensarsi gravemente ed andare in crisi respiratoria e cardiaca, tanto è che a casa gli ho fatto installare un ascensore esterno già dallo scorso anno, insomma arrivo alla palazzina dove è situata l’odontostomatologia e mi sento dire che purtroppo l’ascensore esterno è fermo e non funzionante da moltissimo tempo a causa di beghe amministrative e burocratiche???!!! Mio padre si è trascinato per le due lunghe rampe di scale da me aiutato e da alcuni ragazzi presenti sul posto, pazienti del locale S.E.R.T. al che devo ringraziarli per la loro gentilezza e disponibilità…fino a raggiungere l’ambulatorio situato al piano superiore!!!??? Dove, dopo essersi riposato e ripreso dallo sforzo, è stato sottoposto alla rimozione del dente in questione con tutte le cautele del caso visto che Lui è sotto terapia antiaggregante-anticoagulante. Visto che sicuramente tantissimi altri pazienti-utenti dovranno subire quotidianamente questa “ingiustizia e disservizio” credo che sia il caso che i vertici del Asur Z.T. 4 o Area Vasta 2 che dir si voglia, pongano urgentemente mano alla questione e risolvano al più presto tale incresciosa situazione, anche perchè al servizio odontostomatologia afferiscono per lo più pazienti con criticità croniche altrimenti il resto degli utenti deve rivolgersi a strutture dentistiche private. Se non erro. Da cittadino utente sono rimasto veramente deluso, schifito, arrabbiatissimo, da dipendente della struttura assolutamente deluso ed amareggiato e pensare che rischierò grosso con questo mio sfogo personale, ma per fortuna confido nella tutela dello Studio Legale che mi segue da anni”.

*Coordinatore Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Senigallia

Nelle foto: l’ingresso dell’ambulatorio e le scale interne

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Nel febbraio scorso il nostro giornale si era già occupato della questione, riportando un altro caso. Ma nessuno, nonostante le proteste, era intervenuto. Evidentemente a Senigallia i problemi sono altri…

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