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In pochi alla Rotonda di Senigallia alla mostra dedicata al Pablito nazionale

In pochi alla Rotonda di Senigallia alla mostra dedicata al Pablito nazionale

In pochi alla Rotonda di Senigallia alla mostra dedicata al Pablito nazionale

Una manifestazione che non è riuscita ad ottenere il consenso del pubblico. Per far guadagnare posizioni al vino marchigiano serve una diversa progettualità

In pochi alla Rotonda di Senigallia alla mostra dedicata al Pablito nazionale   In pochi alla Rotonda di Senigallia alla mostra dedicata al Pablito nazionale In pochi alla Rotonda di Senigallia alla mostra dedicata al Pablito nazionale In pochi alla Rotonda di Senigallia alla mostra dedicata al Pablito nazionale In pochi alla Rotonda di Senigallia alla mostra dedicata al Pablito nazionale

di GIUSEPPE CRISTINI*

SENIGALLIA – Metti un venerdì sera alla Rotonda a mare di Senigallia,  davanti ad uno scenario incantevole fatto di bellezza e luci, per osservare la mostra del “Pablito nazionale” e degustare vini. Evento richiamato più volte sui quotidiani con foto e strette di mano a non finire. E che mi ritrovo?  Mille persone fuori a seguire una partitella di basket e non più di 20 anime ad ammirare le gesta mondiali, ed a sorseggiare vino. E allora mi chiedo: questa è una manifestazione non percepita o è una manifestazione illogica? Io credo entrambe le cose. Personalmente preferisco poco caos quando frequento una manifestazione di vini,  tale da poter dialogare con i produttori così come ho fatto, e condividere con loro idee e proposte.
Naturalmente guardare al futuro, sentire umori e malumori, parlare di una progettualità del vino che veda le Marche guadagnare posizioni nella sua interezza enologica, con vignaioli sempre pronti a metterci la faccia.

Rivedere Vico e Valentina Vicari, Gianluca Mirizzi e Stefano Mancinelli, Antonio Centocanti e, di sfuggita, la famiglia Lucchetti è sempre un piacere.

Ma torniamo alla manifestazione: la Rotonda a mare, Pablito ed i vini marchigiani con un palcoscenico così incantevole meritano un pubblico mondiale. L’impegno, la presenza personale, i costi ed i sacrifici non vengono scalfiti.

E verso mezzanotte, si rientra tutti a casa,  ed un produttore uscendo,  mi sussurra: “Stasera davvero moscia, ho versato in tutto solo un calice di vino”. E questo, personalmente, mi dispiace immensamente.

*Narratore del gusto

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