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Fusione dei Comuni: a Urbino Gambini su tutte le furie

Fusione dei Comuni: a Urbino Gambini su tutte le furie, critica scelte e ritardi della Regione

Fusione dei Comuni: a Urbino Gambini su tutte le furie - Gambini candidato sindaco di Adesso Governiamoci (2)URBINO – Il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, assieme al primo cittadino di Tavoleto, Nello Gresta, non si è presentato ancora, come promesso, ad Ancona, alla sede della Regione per avere tutte le delucidazioni in merito all’iter del referendum per la fusione con il comune di Tavoleto e, magari, sull’art. 191. Dlgs 152/2006 “trattamento rifiuti urbani ATO 2 – Ancona presso l’impianto di TMB di Urbino (Cà Lucio) gestito da Marche Multiservizi S.p.A.” firmato da Ceriscioli, presidente della Regione, il 12 gennaio senza nemmeno parlarne né al sindaco di Urbino, né all’Unione dei Comuni proprietaria del sito. Ricordiamo che a 36 ore al referendum di domenica 13 dicembre scorso con il quale i cittadini delle due città succitate avrebbero dovuto esprimersi sull’incorporazione tra i due comuni arrivò prima la sentenza del Tar di Ancona che sospese il voto sulla fusione tra Pesaro e Mombaroccio e poi, per effetto domino, la decisione di chiudere le urne anche nei due comuni del Montefeltro.

I due primi cittadini, salvo impegni dell’ultima ora, hanno rinviato l’incontro a quattr’occhi con Ceriscioli. A margine, martedì 26 gennaio, della riunione straordinaria della Commissione Ambiente della città ducale che ha proferito sul trasferimento di rifiuti da Ancona alla discarica di Ca’ Lucio, Gambini ha dichiarato, e lo ha fatto di nuovo, ieri che “in Ancona dovranno dirmi perché la nuova legge referendaria è ferma al palo nonostante la Giunta regionale aveva promesso di deliberare, appunto, il 26 gennaio, ma non l’ha fatto – ha aggiunto Gambini – Quando lo farà? La prossima settimana? Ormai di promesse ne abbiamo avute abbastanza e di rapidità non se ne scorge nemmeno l’ombra. Referendum a gennaio cassato per logiche conseguenze. Ormai siamo agli sgoccioli se tutto non dovesse concretizzarsi entro il 31 marzo, ultima data utile per presentare il bilancio preventivo per il 2016, Tavoleto rischia il fallimento”. (eg)

 

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