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Segni e sogni, in silenzio verso l’infinito con una mostra di Paolo Gubinelli

FIRENZE – L’Educandato Statale SS. Annunziata del Poggio Imperiale è lieto di presentare la mostra “Segni e sogni, in silenzio verso l’infinito”, dedicata all’opera di Paolo Gubinelli, artista che da sempre indaga la poesia del segno, della luce e della materia. L’esposizione sarà visitabile dal 24 al 31 ottobre 2025, su prenotazione.

La mostra propone una selezione significativa di lavori su carta, vetro, ceramica e libri d’artista, in un dialogo profondo tra pittura e parola. Attraverso incisioni, piegature, cromie e trasparenze, Gubinelli trasforma la materia in un linguaggio lirico e interiore, in cui il silenzio del gesto diventa spazio di luce e riflessione.

Le opere, allestite negli eleganti ambienti della Galleria Rossa della Villa Mediceo Lorenese, dialogano con il tema di “Luce – Spazio – Colore”, evocando lo spettro luminoso delle stelle e la vibrazione armonica dei colori dell’arcobaleno.

SALUTI ISTITUZIONALI

  • Giorgio Fiorenza, Presidente del CdA dell’Educandato Statale SS. Annunziata
  • Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno

INTERVENGONO

  • Giorgio Fiorenza, Presidente del CdA Educandato Statale SS. Annunziata
  • Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno
  • Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato al Monte, Firenze
  • Gaspare Polizzi, Vicepresidente della Classe DUS dell’Accademia delle Arti del Disegno

L’artista Paolo Gubinelli sarà presente all’inaugurazione.

Come scrive Giorgio Fiorenza, le opere di Gubinelli “ti graffiano l’anima, ti fanno sognare e ti accompagnano verso un infinito”, rivelando un’energia che nasce dall’ingegno e si trasforma in emozione visiva e interiore.
Per Cristina Acidini, “il suo stupore è quello di chi sa riconoscere la bellezza e farla sua: la bellezza dei segni, dei colori, della carta che vibra nella luce”. Le opere esposte restituiscono così “una leggerezza eterea, verso chiarori più diafani”, offrendo una visione poetica e contemporanea.
Secondo Gaspare Polizzi, l’arte di Gubinelli è “un inesausto lavorio della piega”, capace di unire “graffi, rilievi, trasparenze, acquerelli e ceramiche” in una tensione costante tra forma e significato. L’artista è definito “un artigiano delle pieghe”, interprete raffinato di quella continuità tra pittura e poesia che incarna l’antico principio dell’ut pictura poësis.

Periodo di apertura: dal 24 al 31 ottobre 2025, su prenotazione
Per informazioni e prenotazioni: segreteriacda@poggio-imperiale.edu.it

Paolo Gubinelli / Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren.

Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.

Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102×72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.

 Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici: Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Vera Agosti, Mariano Apa, Paola Ballesi, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Massimo Bignardi, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Paolo Bolpagni, Luciano Caramel, Giovanni Cardone, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Cresti, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico; Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Andrea Granchi, Roberto Luciani, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Roberto Mastroianni, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Gaspare Polizzi, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi

Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri: Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Elio Pecora, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

Stralci critici: Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Bongiani Sandro, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Elisabetta Pozzetti, Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Alvaro Valentini, Francesco Vincitorio.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.

In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.

Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, plexiglass, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.

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