“Precedenza alla Vita”, a Marotta interessante incontro sull’educazione stradale e la mobilità sostenibile
MAROTTA – Nell’Aula Magna Aurora dell’Istituto Comprensivo Faà di Bruno di Marotta, si è svolto un incontro con le famiglie delle classi prime dedicato al progetto “Precedenza alla Vita”, incentrato sull’educazione stradale e la mobilità sostenibile.
Hanno partecipato all’evento Alice Andreoni, assessore alla Scuola e Politiche Educative, Raffaele Tinti, assessore alla Viabilità e Polizia Locale e Filomena Tiritiello, assessore alla Mobilità e ai Lavori Pubblici. L’assessore Alice Andreoni ha salutato i presenti anche a nome del Sindaco Nicola Barbieri.
L’assessore Tinti ha sottolineato l’importanza di educare gli adolescenti alla sicurezza stradale, affinché comprendano le conseguenze delle loro azioni quando utilizzano le biciclette o altri mezzi, mentre l’Assessore Tiritiello ha evidenziato la necessità di muoversi su strade sicure per il bene comune. L’amministrazione sottolinea l’importanza del progetto, che affronta una tematica attuale e di fondamentale importanza come la sicurezza stradale.
Successivamente, è intervenuta la Dirigente, Prof.ssa Pia Assunta Maria Palumbo che ha ringraziato l’amministrazione comunale per aver sostenuto il progetto con attenzione e sensibilità. Ha affermato che credere fortemente al legame tra scuola, istituzioni e territorio, sia la chiave per una cittadinanza attiva e consapevole. “Attraverso questo progetto, abbiamo visto negli occhi dei ragazzi crescere curiosità, domande e senso critico. E questo è il vero obiettivo della scuola: non solo trasmettere informazioni, ma formare coscienze”. Precedenza alla vita non è solo un titolo: è una scelta. Una scelta che ognuno di noi, ogni giorno, può e deve fare”. La Dirigente conclude con un auspicio: “mi auguro che questa esperienza non resti confinata tra le mura scolastiche, ma continui fuori, sulle strade, nelle scelte quotidiane, nelle conversazioni in famiglia e nei gesti concreti. La sicurezza stradale è un diritto, ma anche una responsabilità collettiva”.
Successivamente è intervenuta la professoressa Katya Patrizia Terracciano, insegnante di Lettere e referente del progetto, che ha ringraziato le autorità presenti, la Dirigente scolastica, Marco Scarponi segretario della Fondazione Michele Scarponi, Luca Panichi, i colleghi, i genitori e gli alunni che si sono mostrati sin dall’inizio interessati, motivati e partecipi e che sono i veri protagonisti del progetto. La professoressa Terracciano ha sottolineato come il progetto sia correlato all’Educazione civica e che miri a rendere gli alunni dei cittadini consapevoli e rispettosi delle regole e che tale consapevolezza debba crescere in loro sin dai primi anni dell’adolescenza. “Per gli adolescenti che utilizzano oggi le biciclette e un domani i motorini, è fondamentale comprendere che ogni azione sulla strada comporta delle conseguenze e che ogni momento di leggerezza possa mettere a rischio la nostra salute e quella degli altri. Il titolo del progetto, infatti, racchiude un messaggio universale: la vita è un diritto con cui nasciamo ma abbiamo la responsabilità individuale e collettiva di tutelarla e valorizzarla in ogni suo aspetto; non dobbiamo considerarla qualcosa di scontato. È sacra”.
Poi sono state spiegate le motivazioni che hanno portato l’Istituto ad aderire al progetto. “Il nostro Istituto crede fermamente in questo progetto, perché desideriamo che anteporre la vita diventi un impegno civico e condiviso e che i ragazzi, che rappresentano il futuro della nostra comunità, diventino ambasciatori di un nuovo modo di vivere la strada. La sicurezza stradale non rappresenta solo una serie di norme da rispettare, ma costituisce una cura verso noi stessi e verso gli altri. La strada non deve essere un luogo in cui vige la legge del più forte, luogo della velocità e della distrazione, ma un bene comune, sicuro e accogliente, un luogo d’incontro in cui il rispetto degli altri deve essere al centro delle nostre azioni e, come asserisce il motto della Fondazione Scarponi, la strada appartiene a tutti a partire dal più fragile, al bambino, alla persona con disabilità, alla persona anziana”.
“È necessario promuovere negli alunni la cultura della prevenzione e della sicurezza stradale, migliorare l’educazione stradale e implementare la mobilità sostenibile, auspicando un luogo in cui ciascuno possa muoversi in sicurezza, con spazi adeguati e nel rispetto reciproco”. La referente sottolinea: “possiamo costruire un futuro insieme, permeato di consapevolezza e responsabilità, dobbiamo lottare strenuamente, affinché vi sia una strada senza più dolore e porre quindi uno stop alla violenza stradale”. Lascia poi la parola a Marco Scarponi e agli alunni delle classi prime che hanno realizzato i loro lavori con impegno e creatività e conclude: “attraverso i loro occhi e le loro idee, avremo l’opportunità di riflettere insieme su come ognuno di noi possa dare il suo contributo per rendere le strade luoghi più sicuri e accoglienti, con l’entusiasmo e il senso di responsabilità di questa giovane generazione”. Marco Scarponi, a seguire, afferma come la Fondazione sia cresciuta moltissimo grazie all’esperienza di collaborazione con l’Istituto Faà di Bruno che ha funzionato da volano per altre esperienze nelle scuole, soprattutto nel nord Italia e cita le tappe di Brescia, Milano, Udine e Reggio Emilia. Successivamente, illustra come si è svolto il progetto durante l’anno scolastico, descrivendo brevemente i due incontri teorici e il terzo incontro, di tipo pratico, che si è svolto nel parcheggio antistante l’Istituto e invita gli stessi alunni a presentare i loro lavori. Lascia poi la parola, a Luca Panichi, presente ad ogni incontro e compagno di viaggio di Marco Scarponi. Toccante il suo intervento: “l’auto è un elemento di libertà, la mobilità dona una libertà totale a tutti noi ma insieme possono rappresentare anche uno strumento diverso. È quello che ha subito Michele e quello che ho subito io, rispetto a una prepotenza stradale che si è riversata sulla mia vita. Fortunatamente io me la sono cavata e da quel momento ho cercato di trasmettere il valore della vita attraverso le difficoltà. Nonostante i limiti, vale la pena viverla. Occorre ridurre gli oltre tremila morti che ogni anno abbiamo sulle strade attraverso la creazione di percorsi culturali utili a plasmare adulti migliori”.
Seguono le presentazioni dei progetti degli alunni. La classe 1A ha dapprima illustrato una breve biografia del ciclista Michele Scarponi, le sue vittorie alla Tirreno-Adriatico del 2009 e al Giro d’Italia del 2011 e un curioso aneddoto, quello del compagno di allenamenti di Michele, il pappagallo Frankje, rimasto diverse ore sul luogo dell’incidente dove Michele, il 22 aprile del 2017 perse la vita. Poi è stata narrata la vicenda del Giro d’Italia del 2016, dove Michele, gregario di Nibali, durante la tappa del Colle dell’Agnello, sceglie se primeggiare su tutti, dopo una lunga fuga in salita, oppure “mettere il piede a terra”, ovvero attendere il suo capitano, permettendogli di vincere la tappa e soprattutto il Giro. “Tutti noi possiamo mettere un piede a terra e possiamo farlo quando rispettiamo i segnali stradali e i limiti di velocità, quando non usiamo il cellulare alla guida e quando rinunciamo alla guida dopo aver bevuto”. La presentazione della classe 1A termina con la visione di un toccante video di Michele, che alterna immagini e testi emozionanti e profondi.
La classe 1B ha presentato un lavoro legato la mobilità attiva, inerente alla scelta di andare a piedi o in bicicletta per qualsiasi spostamento abituale, in alternativa all’uso dei veicoli a motore. Andare a scuola o al lavoro, a piedi, in bici o utilizzando altre strategie di mobilità attiva, può diminuire la mortalità sulle strade e ridurre l’insorgenza di molte malattie croniche.
La classe 1C ha presentato due video. Il primo ha mostrato le testimonianze di alcune persone che hanno perso i propri cari in seguito a episodi di violenza stradale. Gli alunni hanno spiegato come sia importante rinunciare al cellulare mentre si guida, abitudine purtroppo molto comune e causa di molti incidenti mortali. Il secondo video ha illustrato un esperimento di attenzione selettiva e di quanto sia facile perderla con tutte le conseguenze che ciò comporta.
La classe 1D ha presentato una serie di cartelloni raffiguranti la segnaletica stradale e come sia importante non disattendere mai le regole sulla strada. Alcuni alunni hanno poi recitato e commentato una poesia scritta da Nazim Hikmet intitolata “la vita non è uno scherzo”, che Marco Scarponi afferma di aver inciso nella sua anima per non rimanere più solo e smarrito contro il nulla.
Infine, la classe 1E, ha presentato un powerpoint con la biografia di Michele e l’aneddoto del pappagallo Frankje, il quale lo attendeva ad ogni allenamento per seguirlo in volo o appoggiato alla sua spalla. Gli alunni hanno illustrato anche l’importanza degli attraversamenti pedonali e di quanto siano importanti i gesti di ognuno sulle strade, poiché gli stessi gesti possono cambiare la vita di altre persone.
La Dirigente e la referente ringraziano per il valido supporto le colleghe Marzia Bacolini, docente della IC, Gerarda Favato docente della IB e della ID, Monica Palazzi, docente della I E e Maurizia Serfilippi, docente della IA. Un ringraziamento speciale viene riservato a Marco Scarponi per l’empatia e la professionalità con cui ha coinvolto gli alunni, inducendoli a riflettere su una tematica di fondamentale importanza.
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