All’Oratorio San Giovanni di Urbino un racconto per immagini di Pia Bacchielli
URBINO – Una bisnonna reclusa in casa, nelle campagne di Urbino. Una grande casa dove tutto ha inizio. Mneme, memoria, racconto per immagini di Pia Bacchielli, sarà in mostra all’Oratorio San Giovanni di Urbino da sabato 5 aprile a sabato 3 maggio. Orario 10-13 e 15-18, ingresso gratuito.
Tutto nasce da una vecchia fotografia che ritrae un girotondo giocoso dove compaiono alcuni membri della famiglia dell’autrice. Fra questi, don Angelo Renzi, canonico del duomo di Urbino, docente di greco e latino al seminario. Personaggio in vista all’epoca. Sullo sfondo, Torre San Tommaso sulla strada delle Cesane. E’ qui che la bisnonna Colomba viene confinata. Era stata promessa in sposa a un alto ufficiale ma il contratto matrimoniale non si concretizzò. Forse i genitori non si accordarono sulla dote che la famiglia della sposa doveva corrispondere.
Lei, disonorata per i criteri dell’epoca – siamo a metà Ottocento – viene confinata nel piccolo borgo. Ma cosa fu dei suoi sogni di giovane ragazza, delle parole che col suo innamorato si scambiava? E lui, fu felice senza lei? Di Colomba neppure una fotografia.
Nei racconti familiari, solo qualche cenno fugace. Quasi a voler cancellare quello che era considerato uno scandalo e come tale perdurò negli anni a venire. L’autrice ricostruisce questa memoria sottaciuta recuperando, immaginandoli, i tratti della giovane mancata sposa. C’è dolore, rimpianto ma anche sogno e speranza. Il tutto raccontato con una ventina di fotografie in bianco e nero a sottolineare una dimensione che non conosce tempo: quella della nostalgia, di quello che poteva essere e non è stato.
“Tengo molto alle mie radici urbinati – racconta l’autrice –. A Urbino ho vissuto giorni felici della mia infanzia, qui mi sono laureata. Volevo esprimere questo amore ma era difficile dare ad esso una forma visuale. Finchè un mio zio non ha regalato a ognuno di noi nipoti quella vecchia foto del girotondo felice, scattata proprio nei pressi della grande casa dove ogni estate amava radunarci. E’ la casa, ora di proprietà di alcuni miei cugini, dove Colomba aveva vissuto. Di lei in famiglia si parlava poco. Ho potuto quindi solo immaginarla e, dando corpo al suo ricordo, ho voluto onorare le mie radici”.
Mneme ha avuto il plauso di Portfolio Italia, manifestazione Fiaf. “L’opera fotografica di Pia Bacchielli esplora, con risoluta delicatezza, le proprie radici scegliendo con cura i segni distintivi necessari a delinearne la trama – scrivono Stefania Lasagni e Massimo Mazzoli del Dipartimento Cultura della Fiaf – Il ricordo sottaciuto, trasmesso di generazione in generazione diviene reale nelle immagini eleganti, allusive che si susseguono come frammenti che profumano di primavera.
La presenza femminile si alterna a simboli sacri, arcaici, radici, fiori recisi, animali. Un vento leggero trasporta lo sguardo da una fotografia all’altra, pare accarezzare i lunghi capelli sparsi sul letto, sparpagliare il volo chiassoso degli stormi, gonfiare i pizzi delle tende.
La purezza dei fiori recisi riverbera nel candore dell’abito nuziale, nell’energia del puledro che lorda nella terra il manto bianco. Il vento si placa, le vesti si tingono di scuro, i fiori si mescolano alle spine nel ricordo di un amore destinato a restare assenza, desiderio insoddisfatto, rinuncia, cordoglio”.
Pia Bacchielli, laureata in Filosofia, è giornalista professionista. E’ nata e vive ad Ancona. Appassionata di fotografia, ha frequentato corsi e seminari con autori di fama internazionale. Al suo attivo ha mostre sia personali che collettive anche in ambito nazionale.
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