ANCONAIN PRIMO PIANOPOLITICA

Democrazia Sovrana e Popolare sbarca ad Ancona

Aumentano  sezioni e strutture territoriali del  movimento di Marco Rizzo e Francesco Toscano. Intervista al coordinatore provinciale Andrea Loccioni che spiega priorità e obiettivi della formazione sovranista

ANCONA – Oltre i partiti tradizionali, superando la dicotomia destra-sinistra, si estendono  nuove geografie politiche. Ad animarle militanti certamente non convenzionali.  Alcuni li chiamano, dispregiativamente populisti, altri euroscettici. Loro preferiscono definirsi “i veri sovranisti contro altre versioni fasulle, di cartone”. Cresce nei territori il movimento sovranista di Marco Rizzo e Francesco Toscano.

“Dsp  sta allargando la sua base militante nelle Marche. Sono nate formalmente le due sezioni/federazioni  per la provincia di Ancona: la prima è Ancona Costa, un presidio territoriale che guarda alle realtà litoranee la  seconda, Ancona Interno sarà un’attenta protagonista delle vicende politiche locali a presidio del lavoro e in contrasto con la scellerata conduzione  delle forze tradizionali che tolgono da decenni diritti, stato sociale e sanità, dapprima per obbedienza all’austerità europea e oggi per agevolare la deriva bellicista e di riarmo dell’Ue. Occorre fermarli”. A dirlo è Andrea Loccioni, coordinatore provinciale della vitale formazione.

Perché Democrazia Sovrana e Popolare rappresenta una novità?

La società globale attraversa un momento storico di grandi cambiamenti che generano pericolose tensioni a livello internazionale, e queste riverberano con gravi conseguenze economiche anche sul tessuto sociale e produttivo delle comunità locali.

Le parole d’ordine di DSP, per questo motivo, si incarnano nel concetto di ”Sovranità Popolare”, ”Fuori dalla comunità europea” e ”No Guerra” e vanno declinate in ogni ambito territoriale, appunto perché siamo coscienti che le politiche militariste e bellicistiche imposte da una classe dirigente europeista delirante stanno impoverendo strati sempre più ampi delle comunità marchigiane, demolendone al contempo il complesso produttivo, lo stato sociale, l’assistenza sanitaria,  lo sviluppo culturale.

In questa prospettiva è proprio il concetto di ”Sovranità Popolare”, così come è sancito ed espresso dalla Costituzione della Repubblica Italiana, a innervare la nostra azione politica, perché siamo convinti che solo attraverso una riconquista della capacità di autodeterminazione popolare, liberi dal vincolo esterno e dalle imposizioni della tecnocrazia europeista, possiamo ritrovare la strada verso uno sviluppo concreto ed armonico di tutta la collettività.

Quali sono i progetti del movimento per il futuro?

Il 2025 è l’anno del rinnovo del governo regionale per le Marche e i prossimi mesi ci vedranno impegnati nel costituire una compagine elettorale adeguata alle esigenze della Regione, da troppi anni impantanata in una alternanza fra destra e sinistra che non ha mai rappresentato una vera alternativa allo stato di cose presenti, proprio perché destra e sinistra si sono sempre genuflesse alle direttive provenienti da Bruxelles. Come espresso esplicitamente da tempo dai nostri dirigenti a livello nazionale, anche a livello locale destra e sinistra rappresentano ”due facce della stessa medaglia”, due ancelle dello stesso padrone, insomma.

Noi non  tollereremo più che gli ordini di burocrati esterni e i mercati decidano il destino e la vita diretta delle persone come avviene quotidianamente grazie al partito unico della globalizzazione che causa pesanti  crisi industriali, penso a quella  del fabrianese, impone nocivi centri di smaltimento rifiuti come l’ Edison a Jesi, strozza i piccoli commercianti ed agricoltori.

 

 

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