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Biancani: “Grazie al reparto di ginecologia ridotta a Pesaro la mobilità passiva verso Rimini”

PESARO – «Le mamme pesaresi che hanno scelto di partorire a Rimini nel 2023 sono state oltre 250 mentre, nel 2024, questo dato è calato drasticamente con circa 60 famiglie che si sono rivolte alla vicina Romagna.

I numeri dimostrano che abbiamo ridotto la mobilità passiva, passando da un incremento di oltre 20% nel 2021 rispetto al 2020 – con oltre 200 partorienti che si sono rivolte a Rimini (nel marzo del 2020, infatti, era stato chiuso il reparto che aveva registrato 158 parti) -, ad un solo 11% di mobilità passiva nel 2024. Che sono sicuro potrà essere recuperata in brevi tempi, visto l’andamento attuale e grazie anche al lavoro svolto da tutto il personale».

E ancora il sindaco rimarca «è stata centrale soprattutto la battaglia svolta per la riapertura del reparto, avvenuta poi nel dicembre del 2022 che era stato chiuso a causa Covid. Questi dati sono la dimostrazione reale e tangibile della qualità del reparto di ostetricia e ginecologia di Pesaro che rimane l’unica soluzione alla mobilità passiva verso Rimini e, in quanto tale, è necessario venga valorizzato e potenziato con un suo primario che ne garantisca l’alto livello di qualità nei servizi e nel percorso materno-infantile», è quanto detto dal sindaco Andrea Biancani durante la seduta del Consiglio comunale iniziata proprio con la comunicazione del primo cittadino, ribadendo la sua posizione riguardo il nuovo Atto Aziendale che, stando a quanto definito nel documento, farebbe rimanere Pesaro e il reparto di ostetricia e ginecologia senza primario, pur vantando la presenza di neurochirurgia, urologia e altre specialità ad alta complessità «che garantiscono più sicurezza e supporto per le mamme e i futuri nascituri negli interventi che si potrebbero rendere necessari», puntualizza.

«Sarebbe paradossale – dice Biancani – che l’unico presidio ad avere specialità ad alta complessità rimanga senza primario, al contrario di Fano e Urbino per il quale è invece previsto». Poi ribadisce la sua posizione sul nuovo ospedale: «La madre di tutti gli errori è non aver voluto realizzare un nuovo ospedale Pesaro-Fano. La scelta è stata quella di mantenere i reparti in tutti i presidi (Pesaro, Fano e Urbino), decisione che, inevitabilmente sta portando e porterà ulteriori tensioni, conflitti e competizione nelle varie città, impegnati attualmente a garantire massima qualità e servizi possibili nelle proprie strutture. Inoltre, la scelta non ha prodotto una razionalizzazione del personale portando ad inevitabili “doppioni”. Ma, nel momento in cui la Regione Marche ha deciso legittimamente di mantenere questo assetto, è doveroso che Pesaro abbia pari dignità e condizioni, essendo anche l’ospedale che più di tutti garantisce un alto livello di specializzazione».

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