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A Mondolfo non c’è – per ora – un futuro per l’Abbazia di San Gervasio di Bulgaria

di DANIELE CECCARELLI

MONDOLFO – Stranamente non ne parla nessuno, ma nel Consiglio comunale del 30 gennaio scorso si sono discusse due importanti mozioni, presentate dai componenti della minoranza consiliare del comune di Mondolfo, relative all’Abbazia di San Gervasio di Bulgaria (dichiarata monumento nazionale già dal 1927).
Alcune premesse.
Del monumento nazionale ne parlò anche il compianto don Alberto Polverari, storico senigalliese, col suo bel volume pubblicato nel 1969, dal titolo: “Una Bulgaria nella Pentapoli. Longobardi, bulgari e sclavini a Senigallia”, con annessa una cartina disegnata.
Con l’evento sismico del settembre del 1997, l’Abbazia subì danni alle strutture murarie portanti.
Cosicché la Regione Marche stabilì un finanziamento di  976.000 euro per i lavori di restauro. Con il concorso del comune di Mondolfo proprietario dell’immobile.
Lavori che iniziarono il 4 luglio 2003 e si conclusero nell’ottobre 2005.
Gli attuali lavori di riqualificazione, così come annunciati nel settembre 2024, costeranno circa 100.000 euro (di cui 90.000 euro sono finanziamenti statali e 10.000 euro dal bilancio comunale).
Le mozioni, presentate alla discussione del Consiglio comunale, erano così titolate:
1. Mozione in ordine al finanziamento di una campagna di studio archeologico della zona vincolata adiacente all’Abbazia di san Gervasio di Bulgaria.
2. Mozione in ordine all’acquisizione del casolare abbandonato adiacente all’Abbazia di san Gervasio di Bulgaria.
Il sindaco Barbieri, con il suo modo di fare da politico navigato, non senza aver prima ringraziato i consiglieri comunali proponenti, è riuscito a rinviare a data da destinarsi la prima mozione proponendo un emendamento che recita: “..in futuro venga valutata la possibilità.., ecc. ecc.”.
In sostanza di studio archeologico se ne riparlerà in tempi più adatti.
La seconda mozione, che proponeva l’acquisto del casolare abbandonato adiacente all’Abbazia per destinarlo a polo museale o quant’altro relativo al monumento nazionale, è stata ritirata dai proponenti perché il sindaco Barbieri ha detto chiaro e tondo che il suo voto sarebbe stato contrario.
Adducendo motivazioni varie: il documento unico di programmazione ed il bilancio di previsione già approvati.
Come se non si potessero aggiornare. Condendo il tutto con generiche promesse.
Questo è tutto quello che riesce a fare, per un monumento nazionale, l’attuale Amministrazione comunale a guida Barbieri.

 

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