La sanità pesarese si sta riorganizzando nel totale silenzio dei sindaci del territorio
di DANIELE CECCARELLI
SAN COSTANZO – Mercoledì 29 gennaio alle ore 10 è prevista l’audizione del direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria (Flavia Carle) e del dirigente di settore, sempre dell’Agenzia Regionale Sanitaria, da parte della IV Commissione consiliare regionale permanente presieduta dal consigliere di Fratelli d’Italia Nicola Baiocchi, con vice il consigliere Romano Carancini del Partito Democratico.
La IV Commissione in data 13 gennaio ha ricevuto, per esprimere il parere, dalla Giunta regionale l’atto relativo “all’assetto regionale delle nuove forme organizzative delle cure primarie e linee di indirizzo per l’attuazione del modello organizzativo delle case della comunità”.
Atto redatto dall’Agenzia Regionale Sanitaria.
La novità di questo atto, per il distretto sanitario n. 3 di Fano dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro-Urbino, è che il distretto è diviso in tre gruppi di comuni.
Il primo, con Fano comune capofila, è aggregato il solo comune di Mondolfo. Con due Aggregazioni Funzionali Territoriali mediche (AFT Fano 1 e AFT Fano 2) per un totale complessivo di 37 medici di cure primarie.
Con l’Unità Complessa di Cure Primarie (UCCP) con sede a Mondolfo, piazzale Bartolini.
Il secondo, con Fossombrone comune capofila, sono aggregati i comuni di Montefelcino, Isola del Piano, Sant’Ippolito, Cartoceto e Colli al Metauro. Con una sola Aggregazione Funzionale Territoriale medica di 21 medici.
E l’ UCCP con sede a Fossombrone, via Kennedy.
Il terzo, con Mondavio comune capofila, ci sono i comuni di Fratte Rosa, Terre Roveresche, Pergola, San Lorenzo in Campo, Monte Porzio e San Costanzo. Con una sola Aggregazione Funzionale Territoriale medica di 21 medici. E l’UCCP con sede a Mondavio, corso Roma.
Le Case della Comunità a servizio di tutti e quindici i comuni del Distretto Sanitario n. 3 di Fano sono tre: quelle di Fossombrone e Mondolfo previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e quella di Mondavio che non è prevista dal PNRR (alcuni la chiamano per distinguerla dalle altre col vecchio temine: Casa della Salute).
Ciò che balza con evidenza agli occhi è l’inserimento del comune di San Costanzo con il gruppo dei comuni con Mondavio capofila. Ma anche il comune di Monte Porzio, anche se in questo caso di giustificazioni se ne potrebbe trovare più d’una.
Per quale ragione il comune di San Costanzo, che da tempo immemorabile ha fatto riferimento alle strutture sanitarie mondolfesi, dovrebbe cambiare radicalmente abitudini pluridecennali, e fare riferimento alla Aggregazione Funzionale Territoriale medica di Mondavio ed alla Unità Complessa di Cure Primarie sempre di Mondavio?
Sembra che il fatto non interessi più di tanto la politica.
Nessuna voce od opinione si è levata a proporre diversamente. Anche ai cittadini di San Costanzo e Monte Porzio non interessa?
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