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I sindacati: “All’Ospedale di Chiaravalle occorre investire sul Punto di accesso territoriale”

I sindacati: “All’Ospedale di Chiaravalle occorre investire sul Punto di accesso territoriale”

CHIARAVALLE – “Leggiamo ogni settimana le notizie che riguardano il sovraffollamento delle strutture di Pronto Soccorso della nostra zona, in particolare il Pronto soccorso dell’ospedale di  Jesi e quello degli ospedali Riuniti delle Marche a Torrette.

“Come CGIL CISL UIL – affermano in una nota Massaccesi, Mancinelli e Bellagamba – abbiamo da sempre messo in evidenza che tale mole di interventi è troppo spesso gravata dalla presenza di codici bianchi e verdi che non riescono ad essere filtrati, come sarebbe opportuno, dalle strutture del territorio. I dati relativi al Punto di Accesso Territoriale di Chiaravalle, purtroppo confermano questa tendenza. Nel 2011 a Chiaravalle, in quello che si chiamava Punto di Primo Intervento, venivano trattati 10.154 casi (nella stragrande maggioranza codici bianchi e verdi), nel 2022 questa cifra si è più che dimezzata scendendo sotto i 5000 casi all’ anno ( 4951 casi, per il 95% codici bianchi e verdi).

“Dove sono finite le oltre 5000 persone che non si sono rivolte al PAT di Chiaravalle? Sono andate ovviamente ad intasare le strutture vicine, aumentandone le difficoltà di accesso e assistenza. Il minore utilizzo della struttura di Chiaravalle, nonostante l’impegno del personale, è certamente dovuto alla mancanza di investimenti adeguati su tale servizio e su quelli ad esso collegati, che anzi nel tempo si sono ridotti. Nel PAT di Chiaravalle,infatti, nel corso degli anni, si è persa la possibilità di effettuare qualsiasi tipo di analisi del sangue, e anche il servizio di radiologia, per carenza di personale medico, non permette di effettuare servizi di ecografia per il gli utenti del PAT.

“La situazione logistica del servizio è poi certamente da migliorare a partire dalla necessità di una maggiore manutenzione dei locali e dei bagni, attualmente poco funzionanti.

“Al fine di sostenere una sanità territoriale più efficiente e che eviti il sovraffollamento delle strutture ospedaliere, come CGIL CISL UIL Territoriali, assieme alle nostre federazioni dei pensionati, chiediamo pertanto:

1) il potenziamento del PAT di Chiaravalle al fine di garantire un maggior filtro per le strutture di pronto soccorso degli ospedali più grandi;

2) il potenziamento della radiologia ad ausilio del PAT che permetta una maggiore capacità di risposta all’utenza;

3) l’adeguamento strutturale e una maggiore manutenzione di tale servizio.

“Come CGIL CISL UIL – conclude la nota – siamo certi che, solo garantendo servizi territoriali di qualità, si può pensare di mantenere saldo il legame tra i cittadini e il servizio sanitario pubblico”.

 

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