IN PRIMO PIANOJESIPOLITICA

Rifondazione e Dema: “L’Ospedale di Jesi penalizzato da scelte politiche scellerate”

Rifondazione e Dema: “L’Ospedale di Jesi penalizzato da scelte politiche scellerate”

“La Giunta regionale precedente e quella attuale hanno privato i cittadini del diritto alla salute”

JESI – “Mercoledì 27 aprile conferenza dell’assessore regionale Saltamartini che annuncia la soluzione per il Pronto Soccorso di Jesi, mandando medici che hanno una specializzazione equipollente a quella della medicina d’urgenza secondo le necessità una volta al mese.

“Jesi e la Vallesina – si legge in una nota diffusa dal Partito della Rifondazione Comunista di Jesi e da Dema democrazia autonomia – Luigi de Magistris di Jesi – hanno circa 80.000 mila abitanti. L’Ospedale Carlo Urbani costato milioni di euro, con queste scelte politiche sanitarie scellerate hanno colpito e privato i cittadini al diritto alla salute”.

“E in questo contesto – si legge sempre nel documento – non vi è dubbio che l’Ospedale di Jesi, ospedale capofila per struttura e specializzazione ha subito gli effetti tra i più deleteri. La riduzione dei reparti e la carenza di personale dipendente è diventata una costante che, tra l’altro, non ha prospettive immediate di essere modificata in positivo perché permangono tutte le scelte di politica economica sulla riduzione dei costi del personale della sanità.

“Addirittura – prosegue la nota -, il PNRR prevede una ulteriore riduzione del fondo sanitario nazionale le cui risorse vengono usate per l’acquisto di armi, ci pare persino inutile fare un commento su questa decisione che ha aspetti criminali verso la popolazione e i cittadini nei territori.

“Basti qui riportare i dati della stampa locale, tutti verificati e incontestabili, per capire concretamente di cosa parliamo per la struttura jesina:

“da tempo denunciamo i 7 medici in meno al Pronto Soccorso, tra poco diventeranno 8, il mancato ripristino dell’organico pieno della Urologia, la Medicina che già in estrema difficoltà deve distaccare suo personale a Cingoli, il taglio dei posti letto nella Chirurgia che, dopo gli interventi eseguiti è costretta a cercare, in giro per i reparti, un posto letto per la degenza dell’operato.

“Tutto ciò determina una scelta obbligata e cioè che i pazienti che possono vanno ad utilizzare, a proprie spese, le strutture private. Fenomeno che interessa da molti anni ormai anche il livello nazionale dove si nota un aumento vertiginoso della spesa privata per la sanità.

“Urologia di Jesi sostituisce un medico a tempo indeterminato e tanta esperienza con uno specializzando a tempo determinato, non si rinnovano neanche tutti contratti del personale precario, il dipendente che va in pensione non viene prontamente sostituito. Non ci sembra si debba aggiungere altro.

“Ridimensionata la Reumatologia che sarà incorporata in altri reparti con 8 posti letto

“Le responsabilità politiche di questo scempio sulla sanità – concludono Rifondazione Comunista di Jesi e demA democraziaautonomia – Luigi de Magistris di Jesi – sono sia dei partiti di centro-sinistra che di centro-destra. La Giunta precedente di centro-sinistra guidata da Ceriscioli ha dato il colpo di grazia. La Giunta attuale è comunque in parte già responsabile dell’ulteriore peggioramento del Servizio sanitario regionale. Ribadiamo con forza: no all’ ospedale unico, no alla sanità privata”.

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it