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Anche a Chiaravalle donato tanto materiale per la popolazione ucraina

Anche a Chiaravalle donato tanto materiale per la popolazione ucraina

CHIARAVALLE – Si è appena conclusa la seconda settimana di raccolta di materiale di prima necessità da destinare alla popolazione ucraina, presso la sede dell’Associazione Chiaravalle Domani, in Via Abbazia, 3.

Il locale è stato letteralmente travolto dalla generosità di tanti chiaravallesi e non solo; infatti sono arrivate persone anche da Cingoli, da Jesi e da altre località. Ricevere una quantità così ragguardevole di alimentari, farmaci, necessario per bambini, abiti ecc. è stato commovente, soprattutto per lo spirito con cui la gente ha donato. Con il cuore!

Tutti hanno avuto parole di condanna per l’incomprensibile guerra e tanta solidarietà è stata espressa per chi soffre, per i bimbi in particolare. Frequenti sono state le visite di persone che vengono ad informarsi sui generi più necessari da portare.

“Citiamo In particolare l’Opera Pia Cavallini – si legge in una nota di Chiaravalle Domani – che ha raccolto tra le famiglie dei bambini e delle maestre e conferito, tantissimi generi alimentari. Il personale sanitario e gli operatori tecnici dell’Ospedale di Chiaravalle per le donazioni mirate di farmaci ed ausili sanitari. La Casa editrice Tresei Scuola di Sbaffi, che ha donato tanto materiale per i bambini in età scolastica.

“Tutto il materiale raccolto, tramite la Protezione Civile di Chiaravalle, alla quale facciamo riferimento, è stato consegnato a Torrette, da dove ha proseguito il suo viaggio con le partenze dei bilici diretti al confine tra Polonia ed Ucraina. La raccolta proseguirà nelle giornate di lunedi, martedi, mercoledi, dopodiché resteremo in attesa degli sviluppi di questa drammatica situazione e delle indicazioni della Protezione Civile.

“Vogliamo con l’occasione ringraziare pubblicamente tutti i benefattori, piccoli e grandi – afferma il direttivo dell’Associazione Chuiaravalle Domani -, con la certezza che tanta bontà sarà d’aiuto a qualcuno dei tanti che sono costretti a scappare dalla guerra”.

 

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