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Tartufo d’oro e motori: a Sant’Angelo in Vado un paddock degno di un Gran Premio

Tartufo d’oro e motori: a Sant’Angelo in Vado un paddock degno di un Gran Premio

Alla 58esima Mostra nazionale del Tartufo bianco pregiato delle Marche sul palco nomi eccellenti delle due ruote

SANT’ANGELO IN VADO –  Il Tartufo d’oro di questo fine settimana della Mostra Nazionale del Tartufo era un mix tra l’aroma del pregiato tubero e il rombo dei motori del Motoraduno internazionale. Sul palco per ritirare il riconoscimento infatti c’erano dei personaggi degni del miglior paddock delle due ruote: Paolo Simoncelli, padre del “Sic” e  team manager della Sic58 Squadra Corse, Mauro Sanchini, voce Sky per la MotoGP, Carlo Pernat, agente di moltissimi piloti e storico uomo di paddock, Giovanni Copioli, presidente della Federazione Motociclistica Italiana, Matteo Ferrari, pilota vincitore del primo mondiale MotoE nel 2019, e Raffaele Brugnettini, Ceo di Green Power System, main sponsor del team di Moto 3 Cip Green Power.

“Quando in pista sorpassi in curva e ti butti dentro, senti quell’acquolina in bocca che è la stessa che senti quando ti portano un  piatto al tartufo” ha detto Mauro Sanchini quando ha ricevuto il Tartufo d’oro

Carlo Pernat si è detto invece stupito: “Questo posto è meraviglioso, qui oltre al tartufo si sente l’odore anche storia. Ho fatto una bella scorta di tartufo per i regali agli amici, col tartufo si fa sempre bella figura”.

Sotto la sapiente conduzione di Francesco Belfiori gli ospiti si sono aperti a battute ed aneddotti che hanno raccontato uno spaccato della vita dietro le quinte del mondo dei motori.

Paolo Simoncelli ha anche ricordato il figlio alla vigilia dell’anniversario dei 10 anni dalla scomparsa: “Marco è rimasto nel cuore delle persone, è come incontrarlo tutti i giorni tra la gente, è una cosa strana e me lo chiedo spesso anche dopo 10 anni: cosa ha fatto Marco? Era un ragazzo sorridente e felice che inseguiva il suo sogno, una persona sincera che colpiva subito, forse anche per i suoi ricci. Come genitore non ho nessun rimpianto per Marco. Il giorno della sua ultima cosa però, sulla linea di partenza di Sepang, aveva un’asciugamano in testa con il numero alla rovescia, avrei voluto girarlo, ma poi non l’ho fatto per paura di rovinare la sua concentrazione”.

Con i grandi nomi sul palco il dibattito poi si è spostato su temi sportivi, come la sicurezza in pista. Giovanni Copioli, presidente della Federazione Motociclistica Italiana ha sottolineato che “come FMI educhiamo al rispetto dell’avversario e al seguire le regole in pista. La Federazione deve formare persone e poi piloti. La sicurezza nei circuiti è aumentata però dobbiamo migliorare”.

Carlo Pernat, storico manager dei piloti è stato più deciso: “Quando ci sono comportamenti scorretti in pista è importante che la direzione di gara prenda decisioni anche impopolari. Non si può correre in 38 o 36 moto in pista, bisogna ritornare al passato quando si correva al massimo in 26”.

Matteo Ferrari, campione del mondo di MotoE ha confermato questa lettura: “Dall’interno sentiamo che servono delle sanzioni decise, per garantire la sicurezza dei piloti, specie con la MotoE che è più leggera”.

Altra star di giornata Mauro Sanchini, ex pilota e commentatore della MotoGP per Sky Sport: “Commento col gusto di commentare, anche per rivivere le emozioni delle gare. Non è come quando stavo in pista, l’adrenalina della griglia di partenza è un’esperienza unica. La passione per il commento è nata quando tornavo da scuola col motorino e per le discese di Urbino nella mia testa già commentavo come forse una corsa”.

Sul Palco anche Raffaele Brugnettini, che con la sua Cip Green Power ha un team in Moto3: “Passione, innovazione, sviluppo tecnologico: sono queste le cose che spingono un azienda a investire nel mondo dei motori. La Moto3 ed un team nostro ci danno poi quella visibilità che ci piace avere”.

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