FALCONARAIN PRIMO PIANOLAVORO

Davanti all’aeroporto di Falconara esplode la protesta dei sindacati

Davanti all’aeroporto di Falconara esplode la protesta dei sindacati

Polemica presa di posizione di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti delle Marche in sciopero questa mattina nel piazzale antistante il Raffaello Sanzio

FALCONARA – “Bassetti non sapeva dello sciopero? Farebbe bene a partecipare alle riunioni con il sindacato anziché delegare altre persone che magari non lo informano bene”. Lo affermano Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti delle Marche oggi in sciopero di fronte all’aeroporto Raffaello Sanzio per protestare contro la decisione di Ancona International Airport (ex Aerdorica) di procedere con lo sblocco dei licenziamenti dopo il 31 ottobre non volendo ricorrere all’attivazione di ulteriori ammortizzatori sociali, pure previsti dai decreti governativi.

“Una decisione che – spiegano i segretari regionali Valeria Talevi, Roberto Ascani e Giorgio Andreani – resta una scelta miope e di corto respiro. Vero che abbiamo chiuso una procedura di mobilità ma parliamo di aprile 2020. Eravamo nel pieno della pandemia, in una situazione generale drammatica e mai affrontata prima. Oggi che la situazione si è modificata pensiamo che si debba tornare a un tavolo per valutare e rivedere i piani. Una cosa è certa: non si può usare la parola “rilancio” a fronte esclusivamente di tagli e rimodulazioni di orari quando poi non si vedono nuovi voli.

“La prospettive attuali vedono il 2023 come un anno in cui si potrà dare vero rilancio allo scalo marchigiano sia del traffico passeggeri che nel traffico cargo generato dagli scambi commerciali. Alla luce di tutto ciò c’è la necessità di sfruttare gli ammortizzatori sociali per non abbandonare i lavoratori, sfruttando anche le possibilità date dalle politiche nazionali per la riqualificazione del personale e valutare al meglio tutte queste nuove prospettive.

“Quel che veramente dovrebbe stupire l’amministratore delegato di Aia è il silenzio assordante della Regione Marche rispetto ai finanziamenti previsti ma non erogati per l’emergenza Covid: circa 800mila euro che potrebbero essere di aiuto a risolvere parte della vertenza in atto ma di cui, sappiamo, non è stata istituita nemmeno la pratica”.

 

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