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Rifondazione Comunista prende posizione “sulle ambiguità nel dare seguito alle volontà di Daniela Cesarini”

Rifondazione Comunista prende posizione “sulle ambiguità nel dare seguito alle volontà di Daniela Cesarini”

JESI – Dal Partito della Rifondazione Comunista riceviamo: “Daniela Cesarini sceglie di porre fine alla sua vita, il 25 aprile 2013.
Lascia i suoi beni al comune di Jesi, finalizzati alla realizzazione di una casa famiglia pubblica per ospiti disabili soli o con famiglie non in grado di assisterli nel proprio domicilio.

“L’intento di Daniela è chiaro, mentre diventa sempre più ambigua l’intenzione dell’Amministrazione comunale, al dare seguito alle sue volontà. Ora, è bene che tutti sappiano, che la struttura dell’ ex convento delle Giuseppine è messo all’asta, perché da sempre proprietà privata e che tutto l’immobile seguirà la  stessa sorte, sia la parte superiore che il piano terra.

“Altra cosa importante è che il ricavato della vendita dei beni di Daniela giace nelle casse comunali, infatti Daniela, lascia tutti i suoi beni all’AC, affinché la struttura per disabili possa vedere la luce e che sia pubblica per poter essere usufruita equamente da chi ne abbia bisogno!

“Insomma la realizzazione della struttura ed i tempi di realizzazione, stanno nelle mani di chi eventualmente sarà vincitore dell’asta.

“Dopo 8 anni, ancora quanto dovremmo aspettare? Perché l’Amministrazione comunale ha raccontato che i lavori erano iniziati (mai creduto), quando già sapeva benissimo che l’immobile sarebbe stato rivenduto?

“Possiamo porci domande, ma la questione primaria è di come l’era Bacci concepisca la città: un bene privato. Sprezzante della volontà di chi concepisce la città, come bene comune da preservare e attento ai bisogni di tutti.

“Il governo della cosa pubblica, ha una funzione sociale, se si fa per primo carico della solidarietà, come in questo caso, verso chi per le circostanze della vita, si trova nella necessità di chiedere aiuto per una vita più dignitosa da vivere. Quest’ultima è una visione di intendere il mondo, le relazioni umane, la giustizia sociale. Ecco è così che la intendeva Daniela, è in questo modo che la intendiamo”.

 

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