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Il Pd: “Per l’Ospedale di Pergola servono fatti e non sperpero di denaro pubblico”

Il Pd: “Per l’Ospedale di Pergola servono fatti e non sperpero di denaro pubblico”

ANCONA – “Stralciare il progetto che avrebbe reso l’ospedale di Pergola tra i più sicuri della regione con tanto di pronto soccorso, al punto da distruggere l’intervento già avviato nella parte perimetrale. Tutto solo per mettersi una medaglia al petto a spese dei cittadini. Oggi in Consiglio regionale ne è arrivata l’amara  conferma nella risposta dell’assessore Baldelli all’interrogazione presentata dai consiglieri Vitri, Biancani e Mangialardi”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Partito democratico.

“Nel marzo 2019 è stato depositato al Genio Civile un progetto di miglioramento sismico dell’Ospedale Santi Carlo e Donnino di Pergola, grazie al quale la struttura raggiungerebbe la massima classe d’uso, ovvero la 4, con un coefficiente dello 0,65, superando addirittura quello necessario per costruzioni con funzioni pubbliche e strategiche importanti (0,60), quali sedi della Protezione Civile e Pronto Soccorso.

“L’Ospedale di Pergola – dice Micaela Vitri – puó e deve avere in fretta un pronto soccorso. L’incarico conferito dall’assessore Baldelli per un nuovo progetto a spese dei cittadini è inconcepibile. Che senso ha distruggere anche i lavori nella parte perimetrale? L’ospedale infatti è già stato oggetto di interventi di efficientamento energetico e miglioramento sismico in tutta la parte perimetrale della struttura con pilastri, travi e cappotto termico. Ora spetta a questa giunta decidere i reparti all’interno e quindi stanziare risorse per la rifunzionalizzazione degli spazi.

“Mi chiedo come sia possibile bloccare un progetto, provocando grande sperpero di denaro pubblico, senza ottenere nessun beneficio aggiuntivo nei servizi sanitari offerti”.

Sul tema è intervenuto anche Andrea Biancani, che ha evidenziato: “Mi stupisce che si continui a dire che per poter avere un pronto soccorso sia necessario un progetto di adeguamento sismico e che quello di miglioramento previsto non sia sufficiente. Questo non è affatto vero e a dirlo sono i tecnici Asur che hanno seguito il progetto, come abbiamo constatato tramite un accesso agli atti. È come dire che i tecnici a nostra disposizione non sanno fare il loro lavoro. Non capisco questa voglia di “demolire” sempre e ad ogni costo il lavoro fatto in precedenza, anche a costo di perdere tempo e denaro dei cittadini”.

“Ritengo sbagliato – conclude Maurizio Mangialardi – che un assessore promuova un progetto, peraltro non necessario e privo di visione generale, solo per piazzare la propria bandierina e senza tenere in nessuna considerazione le esigenze delle altre strutture ubicate nelle aree interne”.

 

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