AREA CESANOECONOMIA

Pergola aderisce al Distretto Biologico Terre Marchigiane

Pergola aderisce al Distretto Biologico Terre Marchigiane

Il sindaco Simona Guidarelli: “Insieme per lo sviluppo del territorio”

PERGOLA – Il “Distretto Biologico Terre Marchigiane” interessa i territori di Pergola, Frontone, Serra Sant’Abbondio, San Lorenzo in Campo, Fratte Rosa, Mondavio, Terre Roveresche, Monte Porzio, Sant’Ippolito, Fossombrone, San Costanzo, Cagli, Cantiano, Mondolfo, l’unione montana del Montefeltro. Enti e non solo, sono infatti ben 106 le aziende agricole biologiche che hanno aderito, tre gli istituti superiori tecnici agrari e professionali, Cecchi di Pesaro, Salvati di Jesi, Morea Vivarelli di Fabriano, e diversi i Gruppi di acquisto solidale. Si propone di promuovere il territorio, con particolare attenzione all’agricoltura biologica, a tutto ciò che riguarda sana alimentazione e sani stili di vita e alla valorizzazione delle aree rurali e delle tipicità locali.

Nell’ultimo Consiglio comunale Pergola ha approvato l’adesione al distretto.

Dopo un percorso di confronto partito nel luglio scorso – spiega la sindaca Simona Guidarelli – si è arrivati alla sua costituzione e abbiamo scelto che Pergola ne faccia parte, certi sin dall’inizio che sia uno strumento innovativo di organizzazione territoriale e un’occasione importante per le aziende pergolesi, un’opportunità per tutto il territorio, non solo a livello economico dato che sarà lo strumento per partecipare a bandi di finanziamento, ma anche a livello culturale, turistico ed enogastronomico. Le potenzialità sono molte, le possibili ricadute positive sul territorio altrettante.

La collaborazione tra aziende, cittadini ed enti è fondamentale anche in questo settore e insieme alle altre amministrazioni è la strada che abbiamo scelto di percorrere. Credo sia un ottimo punto di partenza, sul quale lavorare in sinergia. Abbiamo approvato nel Consiglio Comunale tenutosi lunedì scorso l’adesione al Distretto, mi spiace non ci sia stato anche il sostegno all’agricoltura locale da parte della minoranza, che ha invece deciso di non presentarsi.

Si tratta dei nostri agricoltori e del loro lavoro, si parla del nostro territorio, di prodotti tipici e di piccole imprese locali che è importante sostenere.

La creazione del Distretto riguarda più Comuni, con Amministrazioni di provenienza diversa ma che hanno la capacità di mettersi insieme per creare condizioni che possano favorire i propri territori. Non ci sono colori o scuse in questi casi. E’ indubbio che rappresenti un’occasione importante per i nostri agricoltori e non solo per loro”.

“E’ importante – prosegue il Consigliere Anabio Marche Ritaldo Abbondanzieri – legiferare oggi e organizzarsi subito per cogliere le grandi opportunità che si presentano in un prossimo futuro per la nostra agricoltura e per il nostro territorio”.

“L’aspetto più importante del Distretto Biologico – sottolinea il Capogruppo di maggioranza Piero Marchetti – è che “viene dal basso”, ovvero parte dall’iniziativa di chi lavora nel settore e vive di quel che produce e vende. La vera forza è la scelta di seguire il biologico non per imposizione o convenienza quanto per “credo” e con l’esperienza di chi, in alcuni casi ormai da tempo e con qualche difficoltà iniziale, si è dedicato a questo settore. Un ingrediente che a mio parere può davvero fare la differenza”.

 

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it