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“Giustizialismo a Chiaravalle? Da quale pulpito arriva la predica!”

“Giustizialismo a Chiaravalle? Da quale pulpito arriva la predica!”

Polemica presa di posizione del Gruppo consiliare Chiaravalle Domani dopo gli ultimi interventi

CHIARAVALLE – Dal Gruppo consiliare Chiaravalle Domani riceviamo:

“In questi giorni, gli ex amministratori della Giunta Montali nonché la segretaria provinciale del Pd Sartini, per meri scopi politici gridano al giustizialismo, accusando ingiustamente il nostro Sindaco di aver inviato un esposto alla Corte dei Conti in cui si faceva rilevare la mancata congruità economica per l’Ente nel ricevere un appezzamento di terreno (cd. Orto del prete) in cambio di parte del monastero parzialmente ristrutturato con soldi pubblici. La stessa incongruità era sancita anche dal Consiglio comunale che invitava il Sindaco a tutelare gli interessi del Comune.

“E’ bene pertanto fare chiarezza: com’è noto, ai sensi dell’art 52 del D.lgs 174/2016 e della circolare del Procuratore Generale n. 9434 del 2 agosto 2007, il vertice di ogni Amministrazione è obbligato a comunicare al Pubblico Ministero contabile i “fatti che possono dare luogo a responsabilità erariali”, lasciando poi a quest’ultimo la facoltà di azionare l’azione contabile, come in effetti ha fatto nel 2017 e poi nel 2019, per poi archiviare il procedimento non rilevando danno erariale e per avvenuta prescrizione dell’azione contabile. In poche parole, un atto dovuto.

“Altra cosa invece è il procedimento penale per abuso d’ufficio avviato dalla Procura Penale di Ancona ipotizzando una violazione di legge al fine di favorire un terzo nell’utilizzare “l’orto del prete” per l’accesso al centro commerciale che avrebbe dovuto essere costruito accanto al monastero, sul quale il PM non ha proceduto all’archiviazione ottenendo dal Giudice dell’udienza preliminare (cd. GUP) il rinvio a giudizio.

“In pratica, ai sensi dell’art. 425 Cpp, quest’ultimo Giudice non ha voluto assolvere immediatamente gli imputati con le formule previste (il fatto non è previsto dalla legge come reato o che l’imputato non lo ha commesso o che gli elementi acquisiti risultano insufficienti, contraddittori o comunque non idonei a sostenere l’accusa in giudizio) e ha disposto il processo.

“Tale processo non si è mai effettuato perché, essendo decorsi 7 anni e mezzo, il Tribunale Penale ha dovuto dichiarare la prescrizione e gli imputati (ex Sindaco, ex Assessore e ex responsabile ufficio urbanistica) non hanno rinunziato alla prescrizione per acclarare la loro innocenza con una sentenza, seppur invitati a rinunciare dal difensore del Comune.

“Come Chiaravalle Domani ci interessa e ci preoccupa la strumentalizzazione che si sta facendo degli atti giuridici, un atteggiamento che vorrebbe cancellare l’aspetto più importante per la città di Chiaravalle, ovvero la colossale responsabilità politica della giunta Montali di aver adottato un Piano del Centro Storico (16 giorni dopo le dimissione dell’ex Sindaco Montali) che permetteva la realizzazione di un supermercato a pochi metri dall’abazia. Un progetto che questa Amministrazione comunale e non solo il  Sindaco Costantini, dopo innumerevoli ricorsi al TAR subiti, ha evitato, con evidente vantaggio per la città di Chiaravalle.

“Questo resta l’unico dato di fatto che non può essere smentito: l’amministrazione Montali ha previsto che nell’area vicina al chiostro si costruisse un supermercato, le amministrazioni Costantini si sono battute, con successo, affinché quella scelta venisse cancellata e quell’area venisse tutelata e destinata ad usi più in linea con la sua importanza storica e culturale.

“Non vorremmo che questa strumentalizzazione avanzata, tra gli altri, anche dalla Segretaria provinciale del Pd Sabrina Sartini, abbia come obiettivo proprio quello di cercare quel consenso dei cittadini oramai perduto dopo le ultime elezioni (tra cui quelle comunali di Chiaravalle e di Monte San Vito) e che la stessa segretaria provinciale la usi per candidarsi alle amministrative chiaravallesi del 2023 o per diventare l’interlocutore politico del Pd a Chiaravalle; una scelta che non troverà mai il nostro consenso stante la diversità abissale in termini di principi e valori con il nostro gruppo.

“Quando si accusa di giustizialismo, infine, occorre sempre guardarsi allo specchio. Ricordiamo infatti molto bene gli esposti alla Procura dei Conti in questi anni provenienti proprio dall’area Pd (in occasione delle elezioni comunali di Chiaravalle e poi di Monte San Vito, non solo contro il Sindaco), alcuni utilizzati anche per interrogazioni in Consiglio comunale, tutti finiti con un nulla di fatto. E? proprio vero, da quale pulpito viene la predica!”

 

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