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Il Comune di Fano sempre vicino alle famiglie in difficoltà

Il Comune di Fano sempre vicino alle famiglie in difficoltà

Pronti buoni spesa per 300 mila euro. Il sindaco Massimo Seri: “Siamo i primi nelle Marche ad accreditare i bonus direttamente nella tessera sanitaria per una scelta efficiente e rispettosa”

FANO – Il Comune di Fano tende, ancora, la mano a chi è in difficoltà. La giunta ha infatti approvato una delibera per stanziare un fondo da 300 mila euro a favore delle famiglie che stanno soffrendo a causa delle conseguenze economiche generate dal Covid 19. Si tratta di una misura che il governo della città ha voluto fortemente per dimostrare la propria presenza: “Le evoluzioni negative delle ultime settimane – dichiara il sindaco Seri – stanno appesantendo i più fragili e, per rispondere a questa criticità, abbiamo stanziato un fondo di 300 mila euro di risorse proprie. Fano ci ha messo la faccia facendo uno sforzo maggiore rispetto ad altri comuni che hanno ricevuto finanziamenti ministeriali, a cui noi non abbiamo avuto accesso per motivi incomprensibili. Abbiamo veicolato questa nostra volontà tenendo conto della prontezza e della velocità di reazione verso chi ci sta chiedendo un aiuto. Essendo i primi nelle Marche a sperimentare l’accreditamento del bonus direttamente nella tessera sanitaria, siamo sicuri che altri comuni della nostra Regione seguiranno questa buona pratica per via dei punti di forza che abbiamo attribuito a questo processo: efficienza e semplificazione nell’erogazione, ma soprattutto rispetto poiché nella consegna viene evitato un contatto diretto con la famiglia che ne ha fatto richiesta. Fano, come sempre, non ha fatto mancare il proprio sostegno, valorizzando il senso di comunità”. 

Una decisione inclusiva e orizzontale secondo l’assessore al Welfare di Comunità Dimitri Tinti: “Parliamo di un segnale di forte attenzione all’emergenza sociale di cui andiamo orgogliosi: questi 300 mila euro saranno destinati a chi sta conoscendo la crisi per via degli effetti inflitti dalla pandemia”. Innovativa anche la modalità con cui verrà declinato questo intervento di rilevanza sociale: “Questo fondo – continua l’assessore Dimitri Tinti – si trasformerà in buoni spesa che verranno direttamente accreditati sulla tessera sanitaria dei beneficiari. Una modalità innovativa e proficua che sfrutta comunque il filone della digitalizzazione. Nei prossimi giorni ci confronteremo con i sindacati per individuare i criteri e le modalità del bando con cui le famiglie potranno accedere a questi aiuti. L’obiettivo è quello di dare un sostegno concreto agli ‘ultimi’, coloro che stanno facendo fatica ad affrontare il peso della crisi della pandemia, che sta tornando pressante. Dopo il riparto condiviso con gli altri comuni dell’Ambito Sociale 6 dei 60 mila Euro ottenuti dalla Fondazione Carifano, all’interno del progetto ‘Passamano’, a Fano spettano circa 30 mila euro che saranno destinati alle famiglie in difficoltà economica seguite dai servizi sociali. In totale andremo a destinare ben 330 mila euro di aiuti per l’acquisto di beni di prima necessità”. 

L’impegno della giunta viene motivato anche dall’assessore alle Finanze Sara Cucchiarini: “Nella seconda manovra di salvaguardia abbiamo previsto 300 mila euro destinati al welfare: parliamo di un fondo che abbiamo costituto con risorse di finanza locale che si sommano alle altre risorse che abbiamo messo a disposizione delle attività produttive e dei cittadini durante questa pandemia. Ricordo che una manovra di salvaguardia era già stata effettuata nella prima parte dell’anno, focalizzandosi sui ristori della Tari e della Tosap verso il tessuto economico fanese per un importo di 1 milione di euro. Questo ulteriore aiuto è un grande sforzo per il nostro bilancio già messo duramente alla prova dalla pandemia ma abbiamo sentito il dovere verso le fasce più deboli. Stiamo lavorando poi ad un ulteriore ristoro per l’imposta sulla pubblicità per quelle attività produttive fortemente penalizzate che non siamo riusciti a raggiungere con le misure messe in campo sino ad ora”.

 

 

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