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Tiberio Timperi a Passaggi Festival per raccontare Bud Spencer

Tiberio Timperi a Passaggi Festival per raccontare Bud Spencer

Intervista Cristiana Pedersoli che presenta un libro dedicato alla figura del padre. Un ritratto personale dedicato alla vita di uno degli attori più amati dal pubblico

FANO – Un nuovo nome si aggiunge alla nutrita lista degli ospiti di Passaggi Festival della Saggistica in programma a Fano dal 26 al 30 agosto. È quello di Tiberio Timperi, giornalista e conduttore televisivo apprezzato ed amato dal grande pubblico che salirà sul palco di piazza XX Settembre per conversare, insieme a Umberto Croppi – presidente della Quadriennale d’Arte di Roma e direttore di Federculture – con Cristiana Pedersoli, autrice di un libro su suo padre Bud Spencer (“Bud. Un gigante per papà”, Giunti) che verrà presentato nella sezione Grandi Autori venerdì 28 agosto alle 22.30.

Tiberi – tifoso come Bud della Lazio – accompagnerà l’autrice nel raccontare le avventure, gli amori e le passioni della vita smisurata di un uomo che  è stato uno degli attori più amati dal suo pubblico, al quale diceva sempre di dovere tutto. Un ritratto familiare, personale, estremamente vivido e coinvolgente, ricco di aneddoti, dedicato da una figlia ai suoi figli e ai tanti fan che ancora lo adorano.

Un successo che ha travalicato i confini nazionali – nel 1999 la rivista Time lo ha collocato al primo posto fra gli attori italiani più famosi al mondo – dalla Cina agli Stati Uniti, dall’Europa all’America del Sud. In Germania è ancora oggi un vero mito. Lo conoscono da quando era Carlo Pedersoli, il campione di nuoto che il 9 luglio 1951 durante un bilaterale Germania-Italia vinse i 100 metri stile libero e fu il primo nuotatore in assoluto sul suolo tedesco a nuotare la distanza in meno di un minuto: dal 2011, in una cittadina a 50 km da Stoccarda, la piscina di quel record porta il suo nome. Alla sua morte, il 27 giugno 2016, l’allora ministro della Giustizia tedesco, Heiko Maas, lo ricordò come “un eroe assoluto della mia infanzia” e l’anno dopo le Poste tedesche lo hanno onorato con una serie limitata di francobolli esauriti in 24 ore. In Ungheria, a Budapest, gli hanno dedicato un parco pubblico, una birra, uno straordinario ritratto su un grande muro, una statua in bronzo di due metri, un libro e un documentario su uno dei suoi più famosi personaggi, Piedone lo sbirro. In quel paese è davvero amatissimo anche perché i suoi film negli anni della dittatura erano il simbolo di una libertà accessibile mentre i western americani venivano censurati.

Il libro racconta inoltre tanti episodi della vita avventurosa di Carlo Pedersoli prima che incontrasse il cinema, che diventasse Bud Spencer a 37 anni. Nuotatore, poi pugile, fece i lavori più disparati, progettò un rimorchiatore che divenne una casa vacanze per la famiglia, fece il chimico in Venezuela, entrò in contatto con gli sciamani dell’Amazzonia, fu bagnino in un grand hotel di Caracas, studiò chimica e giurisprudenza ma per poco non raggiunse mai la laurea.

“Lui diceva sempre – racconta la figlia Cristiana – di non essere un attore. Dopo molti anni ho capito il senso di quella frase: sul set non interpretava nessun personaggio, era esattamente come era nella vita”.

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