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Troppi lavoratori sottopagati, a Senigallia scatta la protesta di Ferragosto

Troppi lavoratori sottopagati, a Senigallia scatta la protesta di Ferragosto

“Vogliamo vivere con il turismo, non per il turismo”. In piazzale della Libertà, manifestazione degli attivisti di Potere al Popolo

SENIGALLIA – Oggi, Ferragosto, giornata di punta di una stagione senza Summer Jamboree, a Senigallia, il movimento politico Potere al Popolo ha affrontato, in piazzale della Libertà, davanti alla Rotonda a mare, il tema quanto mai spinoso dello sfruttamento del lavoro stagionale.

Questo, in quanto, come affermato nel corso della manifestazione, “nella nostra bella città vetrina, a barcamenarsi tra turni massacranti, salari miseri, demansionamenti e lavoro nero o grigio si trovano tante e tanti lavoratori: dai bagnini agli animatori, dai baristi ai camerieri, dagli addetti alle pulizie ai camerieri ai piani, un sottobosco di disagio, si trova costretto a rispondere alle false promesse di una ripartenza progettata sul sudore e sulla fatica di tanti a favore di pochi”.

“Negli ultimi mesi – hanno affermato i promotori della manifestazione – abbiamo seguito passo passo le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori della ristorazione e del turismo marchigiani che, all’interno della campagna Mai più sfruttamento stagionale, e con il sostegno diretto del sindacato di base USB hanno più volte palesato le condizioni di ordinario sfruttamento di uno dei settori strategici della nostra città, anche in tempi di pandemia”.

“Nel lavoro povero – è stato quindi aggiunto – non si hanno diritti e non ci sono controlli, come ben dimostrano i dati raccolti dall’Osservatorio sul lavoro a Senigallia, e come tuttora dimostrano le testimonianze degli attivisti di Mai più sfruttamento stagionale. Parole inequivocabili che raccontano le difficoltà di chi vive di stagione in una città deindustrializzata come Senigallia, e che progressivamente sta trasformando la propria conformazione urbana ad uso e consumo del turismo di alta stagione. Una scelta, questa, che rappresenta plasticamente la stretta saldatura esistente tra amministrazione e imprenditori del turismo, i quali da sempre rappresentano un blocco elettorale fondamentale per il Pd locale”.

“Il problema – è stato aggiunto nel corso della manifestazione – non è vivere CON il turismo, ma PER il turismo. Sappiamo bene che questo settore rappresenta circa il 15% del Pil nazionale ma non possiamo accettare che si continui a fare cassa risparmiando sulla pelle delle persone, spremendo i lavoratori e disincentivando l’investimento pubblico e la redistribuzione delle ricchezze, fondamentali per garantire dignità nel lavoro e qualità del servizio”.

“Vogliamo una città a misura di cittadino, da abitare. Vogliamo – è stato anche detto – una città in cui, a seguito di una crisi come quella del Coronavirus, che ha squarciato il velo di un modello di sviluppo in conflitto con la vita, si parli di reddito di base, gestione pubblica del territorio, politiche abitative, politiche per il lavoro, politiche sanitarie, politiche educative. Vogliamo un’amministrazione in grado di cogliere le necessità del territorio e di dare battaglia in ogni contesto possibile, dai Piani di Zona a quelli Regionali, per il lavoro e la salute di chi abita e vive il territorio”.

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