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A Sassoferrato si guarda con fiducia alla ripresa delle attività culturali

A Sassoferrato si guarda con fiducia alla ripresa delle attività culturali

SASSOFERRATO – Il Teatro del Sentino tra passato e futuro! L’emergenza determinata dal “Coronavirus”, con la conseguente introduzione del lockdown imposto dal governo nazionale, se da un lato ha bruscamente interrotto il proseguimento della stagione di prosa 2019/20, dall’altro non ha indotto il Comune a starsene con le mani in mano. Una stagione che, tra l’altro, era iniziata sotto i migliori auspici, facendo registrare il record di abbonamenti e il tutto esaurito nei due spettacoli andati in scena. Insomma, per l’Amministrazione comunale, che ha particolarmente a cuore la diffusione e la valorizzazione delle attività culturali, la “quarantena” c’è stata, ma non sul piano delle idee e della voglia di fare.

La prima, significativa iniziativa è stata quella di disporre la restituzione delle quote in denaro per i tre spettacoli annullati, a favore delle oltre duecento persone che avevano sottoscritto l’abbonamento alla stagione di prosa.

«E’ un’iniziativa – spiega il sindaco Maurizio Greci – che trova pochi riscontri in ambito nazionale, ma che abbiamo ritenuto doveroso assumere anche per ricambiare la stima e la partecipazione appassionata con cui il pubblico ci ha seguito in questi dodici anni di attività teatrale. Noi consideriamo i cittadini non soltanto quali semplici fruitori dei servizi erogati dall’Ente, ma anche, e soprattutto, come componente attiva e partecipe per realizzare in modo virtuoso i nostri progetti».

A tale proposito, l’Amministrazione ha inviato nei giorni scorsi una comunicazione scritta agli abbonati, contenente le modalità per la riscossione della somma spettante a ciascuno di loro.

Dunque, un’iniziativa apprezzabile, considerando soprattutto la difficile situazione economica generale.

Questo per quanto riguarda il passato, ma l’attenzione è rivolta naturalmente al prossimo futuro, in merito al quale abbiamo chiesto delucidazioni all’assessore alla cultura Lorena Varani.

«Durante il lockdown – osserva al riguardo la Varani – abbiamo anzitutto rifatto il look alla bacheca del teatro, nel senso che abbiamo sostituito la precedente con una più adeguata e funzionale, che si presenta con una veste elegante e raffinata, anche perché essa rappresenta il biglietto da visita del teatro stesso».

State già lavorando in vista della prossima stagione teatrale? «In questo periodo – chiarisce l’assessore – abbiamo avuto diversi contatti con varie produzioni e compagnie teatrali e dai colloqui è emerso che, in particolare i medi e piccoli teatri nazionali, ovvero quelli che hanno una capienza di posti contenuta, intendono riprendere l’attività a partire dall’inizio dell’anno venturo, quando, verosimilmente, ci saranno condizioni più idonee per valutare meglio la situazione sanitaria legata all’emergenza “Coronavirus”. Anche noi intendiamo adottare questa linea di condotta e pensiamo di aprire la stagione nella seconda metà del mese di gennaio e chiuderla entro aprile/maggio, ricevendo in tal senso la disponibilità delle Compagnie contattate».

Quali, invece, i progetti per questa stagione estiva?

«Per prima cosa aspettiamo l’emanazione del DPCM, prevista per il 14 luglio prossimo, per conoscere se verranno modificate o confermate le attuali limitazioni in materia di distanziamento sociale, utilizzo delle mascherine ecc. Ad ogni modo stiamo programmando una serie di iniziative per l’allestimento di spettacoli dal vivo all’aperto che contemplano eventi musicali, rappresentazioni cinematografie e anche teatrali che andranno  a completare un’offerta che prevede inoltre mostre, itinerari turistici, escursioni ed eventi nei musei, già iniziati dalla fine del lockdown».

Nel caso in cui dovessero restare in vigore anche in autunno le normative vigenti in materia di distanziamento, sarete in grado di realizzare l’attività teatrale?

«E’ evidente che se dovessero rimanere in vigore le attuali disposizioni, sarebbe problematico organizzare una stagione di prosa di alto livello, in linea con quelle precedenti, perché potremmo ospitare in sala non più di un centinaio di persone su una capienza complessiva di 266 posti e ciò creerebbe grosse difficoltà sotto il profilo economico. Speriamo, pertanto, che in autunno la situazione in materia di emergenza sanitaria sia migliore rispetto a quella che abbiamo vissuto in questi mesi».

Quale futuro prospetta per un Comune come il vostro che rivolge da sempre una grande attenzione alla cultura, alle arti e alle attività creative in genere?

«Sassoferrato, entrato di recente nel club dei “Borghi più belli d’Italia”, ha un patrimonio culturale, artistico, storico e ambientale di rilievo, oltre a strutture ricettive di ottimo livello, che l’Amministrazione è impegnata a tutelare e a valorizzare investendo risorse sia tecnologiche, sia finanziarie, al fine di dare maggiore impulso al turismo, perché crediamo che questo costituisca il volano per la ripresa economica del nostro territorio».

 

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