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Lino Mechelli: “Ospedale di Urbino, non va bene fare di tutta l’erba un fascio”

Lino Mechelli: “Ospedale di Urbino, non va bene fare di tutta l’erba un fascio”

La struttura sanitaria al centro di polemiche per la mancata assegnazione di posti per le cure intensive e sub intensive in applicazione della legge 34 del 19 maggio 2020

di LINO MECHELLI*

URBINO – Alcune forze politiche, amministratori e operatori sanitari contro la Regione per non aver previsto nel piano di potenziamento precauzionale delle strutture covid 19,  posti per le cure intensive e sub intensive, in previsione di una possibile ondata di contagi nel prossimo autunno /inverno.

Il finanziamento mirato a fronteggiare un possibile ritorno della pandemia  non poteva che andare a rafforzare il numero dei posti per  cure intensive e sub intensive degli ospedali destinati ad accogliere il malati covid 19.

Urbino poteva vantare un riconoscimento solamente per il generoso soccorso  prestato  in piena emergenza trascorsa, ma per il futuro, per decisione unanime delle istituzioni e delle forze politiche locali  e con precisa richiesta fatta al Presidente  della Regione in occasione dell’audizione in consiglio comunale, l’ospedale di Urbino dovrà restare fuori dalla rete  covid 19 e destinato alla cura delle altre patologie. Non dobbiamo dimenticare il grande sacrificio offerto dai medici, infermieri e tutto il personale dell’ospedale di Urbino  in quei giorni difficili, immensa la nostra gratitudine.

La  Regione con il proprio comunicato ha spiegato chiaramente  come stanno le cose, indicando nella nostra provincia l’ospedale di Pesaro quello destinato ad accogliere i pazienti covid.

Per l’ospedale di Urbino,  va sollecitata la conclusione dei  lavori strutturali per l’efficientamento energetico, adeguamenti e  riqualificazione di reparti strategici.

Lo stanziamento di 300.000 mila euro previsti per organizzare percorsi per la riduzione del rischio contagi con possibili pazienti  covid 19 dal contatto con gli altri, vanno impegnati quanto prima.

Uniti e compatti dobbiamo chiedere l’adeguamento degli organici di medici, infermieri, Oss. e tecnici specialisti e un rafforzamento straordinario delle Usca, unità speciali continuità assistenziale per garantire servizi domiciliari.

L’Ospedale di Urbino per la delicata funzione di cura e prevenzione della salute dei cittadini,  non dovrà essere il campo base  per la campagna elettorale.

Il Sindaco di Urbino, consiglieri comunali  e partiti che governano la Regione, più volte  sono intervenuti con richieste e sollecitazioni riportando  vanti e cospicui risultati, comportamenti incompatibili con momenti di sterili polemiche.

Urbino ha bisogno di cooperazione e non di competizione velenosa, altrimenti ogni speranza è perduta.

*Consigliere comunale – Urbino

 

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