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La poetica di Paolo Maria Rocco in evidenza nel più importante quotidiano della Bosnia-Erzegovina

La poetica di Paolo Maria Rocco in evidenza nel più importante quotidiano della Bosnia-Erzegovina

Un interessante articolo di Emir Sokolovic dedicato su Osloboðjenje allo scrittore di Fano

di GEMMA NATALI CONVERSANO

FANO – «… il poeta è all’interno del verso con cui egli ci ha portato questi paesaggi. Ovunque sono presenti i suoi occhi di riflesso, in un versificazione calma e calorosa. Pertanto, possiamo affermare liberamente (…) che Paolo Maria Rocco costruisce metafore ed esprime l’essenza poetica attraverso il suo stile caratteristico e riconoscibile come il più alto postulato estetico». Sono, queste, considerazioni critiche tratte dall’intenso intervento pubblicato da Emir Sokolović, poeta bosniaco di rilevante valore, sul quotidiano “Oslobođjenje” appena qualche giorno fa. Si tratta, dunque, di un’importante affermazione del poeta italiano  che, un anno fa, ha dato alle stampe, per Ensemble editore di Roma, il bel libro di poesie “Bosnia, appunti di viaggio e altre poesie”, che oggi, dopo varie presentazioni pubbliche in Italia e all’estero, viene omaggiato dal più antico e diffuso quotidiano della Bosnia-Erzegovina. L’intervento di Sokolović spiega che il libro dell’Autore italiano origina dai viaggi che lo stesso Paolo Maria Rocco ha condotto dal 2016 ad oggi, per varie volte, in Bosnia-Erzegovina e in altri luoghi dei Balcani occidentali, da quando, cioè, egli è stato vincitore assoluto del Festival internazionale di Poesia “La Piuma di Živodrag Živković”, a Zenica, organizzato dall’Associazione culturale “Armageddon”.

Simbolo e metafora, elementi dello stile di Paolo M. Rocco, sono stati ben sottolineati da Sokolović: «Bosnia, appunti di viaggio…» costituisce, quindi, una ulteriore importante testimonianza del lavoro nella Poesia dell’Autore italiano del quale si è già unanimemente apprezzato il suo primo libro di poesie “I Canti”, pubblicato nel 2015 per Bastogi editore, alle cui poesie è stato attribuito un premio altrettanto prestigioso quale il Premio Speciale della Giuria del Premio Casentino, di Arezzo, e nel quale l’intervento critico del prefatore Al J. Moran ci ha svelato, con estrema attenzione al testo poetico, alcune chiavi di lettura della poetica di Paolo M. Rocco. In particolare, Orfismo, Pensiero poetante, Simbolismo: «è proprio questo – scrive Moran nell’Introduzione a “I Canti” – il nucleo intorno al quale si sviluppano i versi dell’Autore, in un percorso iniziatico, quindi rivelatore della possibilità data all’elemento umano di riscattarsi da una situazione esistenziale che ne mortifica le qualità quando riconosca in sé la memoria della componente luminosa, dionisiaca. (…) Chi scrive poesie è teso a ridestare l’armonia, e il senso del sacro e della libertà, traendo dalla lingua significati che la eccedono, in un’effusione e dispersione di energia pari solo all’incapacità dell’uomo di armonizzare le forze della sua anima (…). Poesia oppone ad un contesto disumanamente umano le intuizioni dei poeti intorno alla vita, all’arte, alla bellezza, alla coscienza».

Del crescente interesse verso la Poesia dell’Autore italiano abbiamo avuto ancora rilevanti conferme, in questi anni, nel leggere gli articoli apparsi anche su “Nezavisne Novine”, quotidiano storico della Repubblica Serba di Bosnia, sul “Giornale Diplomatico” di Roma, sul “Corriere Adriatico”, importante quotidiano delle Marche, regione ove vive l’Autore e su Riviste letterarie e di informazione italiane ed estere nelle quali sono state tradotte e pubblicate sue poesie.

Significativo e molto opportuno, pertanto, il rapporto indicato da Emir Sokolović tra i moventi che ispirano la poesia di Paolo M. Rocco e le parole del poeta, filosofo e importante studioso e docente di Bioetica all’Università La Sapienza di Roma, Prof. Maurizio Soldini, per affermare che la poesia di Paolo M. Rocco esalta “quella tradizione filologico-stilistica che ha caratterizzato da sempre la nostra letteratura, allontanandosi, egli, quindi, dal solco di uno stile basso, talvolta banale nei riguardi dei contenuti, espresso purtroppo da una buona parte della poesia italiana contemporanea”. Per queste ragioni, Emir Sokolović conclude il suo ricco intervento critico ricordando che: «Essenzialmente il libro di Paolo M. Rocco “Bosnia, appunti di viaggio e altre poesie” è, in sé, una poesia; un’autentica dichiarazione stilistica. Soprattutto, Paolo M. Rocco è coscientemente presente. Non importa quanti versi ci porti egli in forma di “io”: l’Autore tende ad essere presente anche come lettore, sopprimendo la monotonia lineare all’interno della sua poesia e quindi elevandola ad un esponente superiore. In questo senso – conclude Sokolović, il cui intervento critico è stato ripreso e pubblicato anche sulla Rivista di Poesia Frequenze Poetiche diretta da Giorgio Moio – in relazione al pensiero del poeta e filosofo Maurizio Soldini, la poesia di Paolo M. Rocco è la ricchezza della Creazione originaria. Bosnia appunti di viaggio e altre poesie a una prima lettura è lirica rilassante essenzialmente come un fiume limpido ma all’interno del quale ci sono molti mulinelli, trappole, per i viaggiatori occasionali che non possono resistere alla sua seduzione e lasciano il ponte cercando un guado. (…) I suoi versi sono come una stanza con specchi dove si vede il poeta ovunque ma non sai mai dove egli si trovi e dove si trovi il suo riflesso».

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