POLITICA

Rifondazione Comunista: “Dal Consiglio regionale uno stupro alla Democrazia”

Rifondazione Comunista: “Dal Consiglio regionale uno stupro alla Democrazia”

“Martedì 30 giugno manifesteremo ad Ancona per far sentire la nostra indignazione e chiedere un gesto di dignità a chi pensa ancora di averla”

ANCONA – Dalla segreteria regionale del Partito della Rifondazione Comunista riceviamo: “Nell’ultima seduta utile, quella del 30 giugno voterà la modifica alla legge elettorale introducendo un emendamento che impedisce la possibilità di elezione del candidato presidente che guida la coalizione che arriverà terza e la possibilità a questo di essere candidato nelle liste provinciali.

“Insomma “tertium non datur”. Le minoranze, il pensiero critico, le differenze non debbono avere spazio nell’ assemblea regionale e chi osasse provarci deve correre zoppo e con le mani legate. A costruire questo abominio di dubbia  costituzionalità, l’attuale maggioranza, che probabilmente alla disperazione, cerca in tutti i modi di costringere gli elettori democratici ad ingoiare il rospo, pena i “barbari “ a Palazzo Raffaello.

“Peccato i “barbari” ci siano già, basta chiederlo ai terremotati del cratere, o percorrere la vicenda dell’ “astrospedale “ covid di Civitanova  fatto di sprechi  e inefficienza. Con quale dignità i consiglieri regionali voteranno la modifica della legge elettorale, loro prorogati in Consiglio solo perché l’epidemia ne ha allungato il mandato, loro che in questi ultimi mesi proprio sull’ emergenza sanitaria non hanno quasi profferito verbo e dato il via libera ai lanzichenecchi  ( ha somigliato tanto alla calata di questi soldati di ventura l’arrivo dei “cavalieri di malta “a Civitanova)?

“Eppure bisogna provare a fermarli, lo chiediamo alle associazioni che hanno a cuore la democrazia, in primo luogo all’Anpi  e alle organizzazioni sindacali, lo chiediamo a tutti quei democratici che si sono mossi in questi anni a difendere la Costituzione, i suoi principi e i suoi valori, ai tanti cittadini che in questi anni hanno sperimentato la sordità della Regione alle loro richieste e che oggi vedono  alzarsi il ponte levatoio per cercare di evitare la presenza di ogni possibile alternativa al presente si chiami esso centro destra o centro sinistra ( non a caso in commissione nessuno ha votato contro).

“Noi martedì 30 saremo davanti al Consiglio Regionale a far sentire la nostra indignazione e a chiedere un gesto di dignità a chi pensa ancora di averla, crediamo che altri vorranno accogliere il nostro invito”.

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it