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Viale Anita Garibaldi e zona del Piano Regolatore: troppi pericoli per i cittadini di Senigallia

Viale Anita Garibaldi e zona del Piano Regolatore: troppi pericoli per i cittadini di Senigallia

La Lega Giovani propone la riqualificazione dell’area, con la sostituzione degli alberi pericolosi con altri che non compromettano la sicurezza stradale, l’ambiente e l’estetica e con il rifacimento del manto stradale dalla base, eliminando le radici e prevedendo percorsi ciclabili nelle vie meno interessate dai flussi automobilistici

SENIGALLIA – “La zona di Senigallia, delimitata a Nord da viale Anita Garibaldi, ad Est da via Mercantini, a Sud da via Sardegna e da via Piemonte e ad Ovest da via Marche, chiamata “zona Piano Regolatore”, da decenni presenta strade piene di dossi, avvallamenti, buche, assenza di segnali che indicano i pericoli, e alberi con rami sporgenti e pericolosi, che cadono durante i forti temporali”. E’ la denuncia che arriva dalla Lega Giovani di Senigallia.

“Ciò provoca incidenti ciclistici, cadute e danni alle automobili.

“E’ impossibile rassegnarsi ad una situazione del genere, e alla mancanza del senso logico che dovrebbe far prevalere l’obiettivo della pubblica incolumità sulla “tutela” degli alberi, che secondo l’Amministrazione comunale rende difficile la manutenzione, perché per abbattere un albero protetto, anche se pericoloso, per la sporgenza e per le radici che devastano le strade, servono speciali autorizzazioni.

“Gli alberi non sono tutelati, in realtà, quando sono malandati, pericolosi e possono essere piantati, senza danni all’ambiente, in posizioni meno a rasente del ciglio stradale.

“I cittadini non sono tutelati come gli alberi. Devono sopportare e subire danni. Gli ultimi lavori di manutenzione della zona risalgono ad alcuni anni fa, ma ad essere abbattuti sono stati solamente sette alberi, in un contesto degradato che ne conta centinaia.

“Nel 2014, la zona, come altre, a Senigallia, è stata devastata da un’alluvione che ha danneggiato gravemente case, attività, automobili e altre proprietà, e molti residenti non hanno avuto il giusto risarcimento.

“Oggi le nuove generazioni hanno di fronte la prospettiva di riprendere in mano il destino del proprio territorio.

“Comprendono l’origine del degrado, che è la scarsa attenzione alle esigenze della manutenzione del territorio, che sarebbe potuta avvenire con fondi comunali o con la partecipazione del Comune ai bandi per il risanamento delle periferie e per la riqualificazione dei centri urbani.

“La Lega Giovani Senigallia propone la riqualificazione dell’area, con la sostituzione degli alberi pericolosi con altri che non compromettano la sicurezza stradale, l’ambiente e l’estetica e con il rifacimento del manto stradale dalla base, eliminando le radici e prevedendo percorsi ciclabili nelle vie meno interessate dai flussi automobilistici. Solo con tale strategia progettuale unitaria, è possibile ottenere finanziamenti.

“Fra i quartieri che meriterebbero di accedere alle misure finanziarie che incentivano le opere pubbliche, la zona del Piano Regolatore potrebbe essere facilmente riconosciuta come priorità, se venisse presentato un progetto unitario, perché è densamente popolata, si trova in un punto nevralgico che collega la città con il casello autostradale ed è stata interessata da fenomeni di dissesto stradale e dall’alluvione del 2014. La mancanza di fondi e la difficoltà di ottenere l’autorizzazione all’abbattimento degli alberi è un alibi.

“Servono progetti di riqualificazione dell’intera area, per chiedere finanziamenti. Nel caso della zona del Piano Regolatore non abbiamo – si legge sempre nel documento diffuso dalla Lega Giovani di Senigallia – né un progetto complessivo né le richieste del Comune per accedere ai Bandi Periferie del Governo e agli analoghi altri Bandi Nazionali e Regionali finalizzati alla ripresa degli investimenti”.

 

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