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Rifondazione e il rilancio di Chiaravalle: “Una lenzuolata di propositi a cui assegnare quote limitate e insufficienti. Sarà il cappotto di Napoleone?”

Rifondazione e il rilancio di Chiaravalle: “Una lenzuolata di propositi a cui assegnare quote limitate e insufficienti. Sarà il cappotto di Napoleone?”

CHIARAVALLE – Dal Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea riceviamo questo contributo al dibattito in corso in città: “Finalmente, forse grazie anche agli inviti che da più parti l’Amministrazione comunale ha ricevuto, per realizzare un piano d’interventi straordinari capaci di lenire le grandi difficoltà che la pandemia da coronavirus ha procurato a tante persone, abbiamo conosciuto le prime proposte che il Consiglio comunale dovrebbe approvare fra pochi giorni.

“Certamente i Comuni soffrono della mancanza di fondi e trasferimenti dallo Stato, cosa che avrebbe necessitato un’ iniziativa concordata con tante altre amministrazioni locali per esigere le risorse necessarie a questa emergenza ma purtroppo così non è stato. Proprio quando le risorse sono scarse però necessiterebbe una selezione accurata degli interventi, un confronto con i soggetti e una selezione dei bisogni. Ci pare di capire che l’intervento sarà una “lenzuolata” di propositi a cui assegnare quote limitate e sicuramente insufficienti.

“Si parla di 250 mila euro, cifra rispettabile, ma facciamo due conti. Il Comune ci fa sapere che durante questo periodo sono state, purtroppo, ben 230 le famiglie in difficoltà alle quali, fortunatamente, è stata garantito un sostegno. Basterebbe questo dato per capire, non essendo alle viste una svolta significativa della crisi economica indotta dal virus, anzi c’è da temere una crescita della cassa integrazione, e dei disoccupati oltre a ulteriori difficoltà dirette ed indotte per le attività commerciali ed artigianali, che questo sostegno dovrà continuare e forse si allargherà la platea di chi potrebbe averne necessità. Ipotizzando solo un sostegno alle spese alimentari di 100 euro al mese per un anno, significa l’impegno di una cifra pari a quella che secondo il gruppo di maggioranza in consiglio comunale dovrebbe poi garantire anche: kit informatici per gli studenti, sostegni per la spesa sanitaria a soggetti particolarmente svantaggiati, agevolazioni per le attività sportive e per i centri estivi, esenzioni di pagamento per le tasse comunali alle attività commerciali e produttive che in questi mesi hanno sospeso l’attività, impegni per la ripresa di alcune attività culturali, ecc., ecc..

“Ci auguriamo di tutto cuore di sbagliare, ma purtroppo accanto ai titoli ci saranno solo pochi spiccioli.

“Eppure molti di questi provvedimenti sono diritti di tutti e in primo luogo da garantire a chi non ha possibilità.

“È proprio in momenti come questo che la pratica della condivisione delle scelte e della partecipazione democratica offre le tutta la sua potenzialità di arrivare a decisioni migliori.

“Avremmo perciò preferito una discussione pubblica e aperta su questa manovra, che avrebbe potuto aprirsi con un gesto non solo simbolico di riduzione delle indennità da parte della giunta e del presidente del Consiglio comunale.

“Infine per quanto riguarda il rilancio delle attività artigianali e commerciali non basta certo qualche esenzione, a qualche “trovata” dell’ultim’ora come venti metri di Ztl in più nel fine settimana, occorre un piano condiviso con iniziative che rendano attraente la città e quindi manifestazioni, attività culturali diversificate, nuova viabilità, sosta gratuita al centro, incentivi (veri) a chi propone nuove attività. Soprattutto al centro”.

 

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