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Paolo Battisti: “Finalmente a Senigallia anche Volpini si accorge della necessità dell’Infermiere di famiglia”

Paolo Battisti: “Finalmente a Senigallia anche Volpini si accorge della necessità dell’Infermiere di famiglia”

di PAOLO BATTISTI*

SENIGALLIA – “Fosse la volta buona che dagli annunci e dalle chiacchiere dei convegni si passi all’azione. Di queste professionalità nel territorio ce n’è un estremo bisogno. Nel lavoro di affiancamento e di supporto del medico di medicina generale nella cura e gestione della cronicità in un ruolo proattivo nell’ambito della medicina d’iniziativa, degli screening, della prevenzione…per non parlare in corso di epidemie”.

Questo commento (riportato come è stato scritto) riferito alla istituzione della figura dell’Infermiere di Famiglia, l’avrei potuto postare io e pochissime altre persone di Senigallia, che da 12 anni si battono sul serio per una Sanità del territorio pubblica ed efficace.

Invece, incredibile solo a pensarlo, tale commento è stato postato il 28 aprile alle ore 7.12 del mattino su Facebook da Fabrizio Volpini, a corredo di un articolo da lui inserito dal titolo: “La soluzione per il territorio passa dall’Infermiere di Famiglia previsto dal Patto per la Salute”.

Tra le tante proposte che ho presentato personalmente in questi ultimi 12 anni per la difesa della sanità pubblica e dei servizi sul territorio, “La Mozione su Infermiere di Famiglia e/o Comunità” ha ricevuto il consenso unanime di tutta l’Assemblea. Mozione presentata in Consiglio comunale 5 anni or sono. Progetto già partito da tempo in altre realtà e, visto il notevole risparmio economico e gli eccellenti risultati, da attuare in tempi brevissimi.

Al termine di quella votazione, l’allora assessore alla Sanità di Senigallia Fabrizio Volpini, si alzò e guardandomi esclamò: “Bravo Battisti, questo è il futuro”. Da quell’istante sono passati quasi 5 anni e nulla è stato fatto. 5 anni in cui Volpini si è fatto eleggere consigliere regionale (così avremo qualcuno che difenderà Senigallia in Regione, ci dicevano), ed è diventato presidente della Commissione Sanità.

Tutti ottimi risultati. Ma solo per lui, non per i cittadini della Spiaggia di Velluto. Perché l’Ospedale di Senigallia in questo tempo è sempre stato più depauperato dalle sue funzioni con Volpini silente. Perché nel 2015 nelle Marche sono stati chiusi 13 ospedali con Volpini silente. Dell’infermiere di Famiglia neanche l’ombra, mentre il privato consolida le sue posizioni e diventa sempre più indispensabile. Per chi ha ancora i soldi per curarsi naturalmente.

Visti tutti questi risultati negativi, cosa succederà con Volpini sindaco di Senigallia? Io non tenterei la sorte…

Pensate solo per un attimo se la figura dell’Infermiere di Famiglia fosse stata presente in questo momento dove, a causa del Covid19, centinaia di persone a Senigallia sono dovute rimanere in casa in isolamento forzato. Pensate quanto aiuto dal punto di vista medico e psicologico avrebbe potuto dare un operatore sanitario, disponibile h24, a quelle persone sole e angosciate. Infermiere di Famiglia che conosce tutte le problematiche di ciascun assistito in carico, che dialoga con l’Ospedale, con il Medico di Famiglia e con il pediatra di libera professione.

Quindi Volpini quando scrive “Fosse la volta buona che dagli annunci e dalle chiacchiere dei convegni si passi all’azione”, è evidente che fa una sacrosanta autocritica a se stesso, e la fa pubblicamente. Perché, visto che è lui che ha un ruolo apicale in politica, e che ha la tessera di un partito che governa Senigallia, la provincia, la Regione, il Governo centrale, a chi avrebbe rivolto questa critica se non a se stesso?

Eravate 4 amici al bar, che volevano cambiare il mondo….

*Portavoce l’Altra Senigallia con la Sinistra

 

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