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Martinangeli: “In quali ospedali vengono veicolate le emergenze che si presentano al pronto soccorso di Senigallia?”

Martinangeli: “In quali ospedali vengono veicolate le emergenze che si presentano al pronto soccorso di Senigallia?”

di STEFANIA MARTINANGELI*

SENIGALLIA – Grazie alla “connettività”, da sempre una delle cinque stelle del MoVimento,  la grave pandemia non è riuscita a mettere in quarantena  la democrazia, a differenza di quanto sta accadendo in altri paesi, e ci ha permesso di continuare, in smart working, l’attività amministrativa e di riorganizzare tempestivamente l’attività degli organi rappresentativi di regione ed enti locali attraverso la rete, con collegamenti al web e video conferenze.

A Senigallia ci siamo già attivati per rendere possibile, attraverso il collegamento in rete, la prima seduta del consiglio comunale in video conferenza, entro il mese di aprile, per tornare ad essere pienamente operativi nella nostra funzione di consiglieri comunali ed a dare risposte ai cittadini  in merito alle azioni intraprese nel nostro territorio per la tutela della salute pubblica.

La riorganizzazione del sistema sanitario approntata d’urgenza, nei primi giorni di marzo 2020, dalla giunta regionale delle Marche, ha tentato di adeguare velocemente la Sanità pubblica marchigiana, fortemente  penalizzata dai tagli lineari a personale e posti letto che l’hanno colpita negli ultimi 20 anni e dalle privatizzazioni di strutture e servizi, al progredire dell’emergenza da coronavirus.

La giunta regionale Ceriscioli ha destinato esclusivamente ai pazienti NON COVID-19 gli stabilimenti ospedalieri di Urbino, Fano, Fabriano, specifiche aree operative dell’AO Riuniti di Ancona e delle strutture di Macerata, Amandola e Ascoli Piceno.

Queste strutture sono state finalizzate a garantire le risposte ai bisogni sanitari tempo-dipendenti e, in ogni caso, a tutte le attività rivolte a pazienti COVID-19 negativi, non procrastinabili per motivazioni cliniche (es. cardio-vascolari, cerebro-vascolari, traumatologici, oncologici indifferibili, etc.).

Tutte le restanti strutture ospedaliere pubbliche del SSR sono state destinate a garantire le necessarie attività assistenziali rivolte ai pazienti COVID-19 positivi.

L’ospedale “Principe di Piemonte” di Senigallia rientra tra le strutture ospedaliere con Unità Operative Covid-19: nella palazzina storica sono stati attivati 25 posti letto, in gestione al pronto soccorso (covideria) nell’area prima destinata ad ortopedia, poi sono stati aperti ulteriori 23 posti adalta intensità di cura nella ex chirurgia (covid 1) , 19 posti a media intensità nella ex chirurgia breve (covid 2)  e infine 20 posti nella ex medicina nel nuovo monoblocco (covid 3).

Per fare questo, è stato necessario dislocare e accorpare le unità operative chirurgiche (chirurgia e ortopedia) e mediche  (neurologia, gastroenterologia, cardiologia e utic) in altri spazi, liberando ulteriori 30 posti letto, di cui 5 di terapia intensiva.

Le prestazioni ambulatoriali di classe “D”  (Differita-Prestazione da eseguire entro 30 gg. per le visite ed entro 60 gg. per gli accertamenti specialistici),  e di classe “P” (Programmata-Prestazione da eseguire senza priorità)  sono state sospese.

Gli Enti del SSR sono tenuti, quindi, a garantire, ora, esclusivamente le attività improcrastinabili, concentrandole in sessioni dedicate con percorsi esclusivi e sicuri dal punto di vista epidemiologico.

Ci chiediamo però, in un periodo in cui la parola d’ordine nella nostra sanità è, dove possibile,  sospendere temporaneamente e rinviare le attività assistenziali programmate e l’attività specialistica ed ambulatoriale, come si può garantire, su tutto il territorio regionale, ed in particolare al bacino di utenza del nostro ospedale di Senigallia, che la risposta assistenziale ai bisogni di cure  del paziente avvenga sempre in condizioni di appropriatezza, efficacia, efficienza, qualità e sicurezza? Come vengono affrontate  le emergenze del cittadino Non Covid e  le sue esigenze di prevenzione?

Pertanto, con urgenza, in data odierna invierò, al Presidente del consiglio comunale, una interrogazione a risposta orale al Sindaco ed all’Assessore alla Sanità e Welfare, nonché una formale richiesta di convocazione di IV° Commissione, in video conferenza, chiedendo l’intervento del presidente della IV° Commissione Sanità della Regione Marche, dr. Volpini, e del direttore di Area Vasta 2, del sindaco Mangialardi e dell’assessore comunale dr. Girolametti, per conoscere:

-se tutto l’Ospedale sia stato reso Covid-19 ovvero quali  Unità Operative per pazienti Non Covid continuino a garantire prestazioni e ricoveri;

-quali salvaguardie e protocolli siano stati adottati per la tutela degli Operatori Sanitari;

-quali protocolli siano in uso presso il pronto soccorso per tutelare il cittadino, che abbia necessità di prestazioni urgenti, dal pericolo di contagio e quali informazioni siano state date a chi, “non covid-19”,  abbia necessità di accesso alla sanità pubblica;

-in quali ospedali vengano veicolate le emergenze che si presentano al pronto soccorso;

-quali protocolli siano stati applicati per la salvaguardia della salute degli operatori sanitari e dei pazienti nella riconversione dei reparti di ortopedia, chirurgia, chirurgia breve, neurologia e  utic in Unità Operative Covid-19, così come disposto dalla giunta regionale Marche nei primi giorni di marzo 2020.

-in quale modo sia stata garantita una assistenza sanitaria diffusa sul nostro territorio,  e quali protocolli di separazione rigorosa tra percorsi covid e no covid all’interno dell’ospedale, siano stati attivati.

*Portavoce comunale M5S Senigallia – candidata M5S Regione Marche

 

 

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