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Francesco Baldelli: “Niente scuse, l’Asur sfrutti i lavori in corso per restituire 120 posti letto all’ospedale di Pergola”

Francesco Baldelli: “Niente scuse, l’Asur sfrutti i lavori in corso per restituire 120 posti letto all’ospedale di Pergola”

PERGOLA – «L’Asur ci informa che nell’ospedale sono ancora all’opera imprese edili. Si utilizzino le stesse e le opportunità normative legate all’emergenza per rendere velocemente disponibili i 120 posti letto, capienza di cui dispone la struttura. Posti letto disposti su tre livelli in un unico plesso, già dotati di tutte le infrastrutture medicali necessarie, come la distribuzione di ossigeno, aria compressa e vuoto». Proposta di Francesco Baldelli, vicepresidente Anci e già sindaco di Pergola, promotore da settimane della realizzazione, presso l’ospedale Santi Carlo Donnino, di una struttura per malati no-covid con impiego anche di personale militare, dopo l’intervento della direzione dell’Area Vasta 1 riguardo la scelta di non inserire il nosocomio pergolese tra le strutture a supporto dell’esigenza sanitaria in corso.

«Dopo aver letto l’intervento dell’Asur, apprendiamo con stupore – sottolinea Baldelli – che il presidio di Pergola è ancora interessato da lavori di adeguamento sismico e ristrutturazione. Eppure ricordiamo bene quando, il 15 marzo 2019 in una affollata assemblea presso la sala Bcc, 11 dirigenti Asur e il delegato regionale alla sanità Talè, allora consigliere regionale del Pd, fecero ai cittadini altre promesse e indicarono altri tempi. Naturalmente si trattò solo di menzogne».

Baldelli ricorda alcuni passaggi dell’incontro: «Talè e i dirigenti Asur ci raccontarono che i lavori presso il nostro ospedale erano urgentissimi e che sarebbero terminati al massimo entro ottobre 2019, per poi correggersi parlando di marzo 2020. Tali false notizie vennero propagandate da finti comitati e dagli esponenti dell’attuale amministrazione che, quali fedeli rappresentanti di partito, applaudirono in quella assemblea chi stava smantellando l’ospedale. Oggi invece apprendiamo dalla stampa che i lavori non termineranno prima del 2022. Ma che devono fare in 3 anni, ricostruire l’ospedale da capo? Siano seri!»

Per il vice presidente Anci si tratta di tempistiche irragionevoli: «Interventi analoghi sono stati realizzati in altri nosocomi della regione con tempi assai inferiori e senza diminuire o cancellare i servizi ospedalieri. Ci dicono che non è possibile? Persino in Veneto, nei giorni scorsi, sono stati riaperti 5 ospedali con lavori realizzati in tempi record. Ma nelle Marche e a Pergola, per la inettitudine e mancanza di volontà dei politici regionali – prosegue il vicepresidente nazionale Anci – ciò non è possibile. Insomma, tutto si sta svolgendo secondo quanto avevamo previsto e denunciato. In un comunicato del 31 ottobre 2018 avevamo già anticipato che, col pretesto dei lavori, la Regione avrebbe ridotto e chiuso reparti e servizi ospedalieri per anni. Per questo proponemmo soluzioni tecniche alternative di esecuzione dei lavori. Soluzioni che la Regione non prese in considerazione poiché i lavori, così ci dissero, sarebbero terminati velocemente, al massimo entro marzo 2020. Una menzogna che oggi viene a galla con l’annuncio del termine lavori non prima del 2022».

Con certe tempistiche, sottolinea infine Baldelli: «Il destino dell’ospedale è segnato: perderà definitivamente la sua utenza e ogni sua rilevanza nella rete ospedaliera regionale, con la scomparsa degli standard minimi richiesti per legge per giustificarne l’esistenza».

Nella foto: Francesco Baldelli e il presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli davanti all’ospedale di Pergola

 

 

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