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Il presidente di Confcommercio agli imprenditori: “Dobbiamo pensare già adesso ai clienti post Covid-19”

Il presidente di Confcommercio agli imprenditori: “Dobbiamo pensare già adesso ai clienti post Covid-19”

ANCONA – Il presidente di Confcommercio Marche Centrali, dottor Giacomo Bramucci, ha inviato una lettera aperta agli imprenditori marchigiani. Questo il testo:

“Cari Colleghi Imprenditori,

Certo l’esperienza del fare impresa non ha mai mostrato tutta la sua ambivalenza linguistica come in questo periodo. Mai come in questi giorni infatti l’espressione “fare impresa” ha assunto i connotati di qualcosa di estremamente complicato.

Solamente poche settimane fa uno scenario come quello che stiamo vivendo era inimmaginabile e ora siamo di fronte ad un arduo crinale, complicato da risalire e ce la faremo solamente se saremo abili nel fare quello che a noi imprenditori viene meglio: affrontare con coraggio e determinazione questa grande sfida.

Ora viviamo il tempo dell’emergenza sanitaria, mettere al sicuro le persone è stata ed è tutt’ora la priorità e le imprese hanno dimostrato un grande senso civico, tantissime chiudendo ancor prima che i decreti le obbligassero e tutte seguendo scrupolosamente le disposizioni sulla limitazione dei contagi.

Ma il tempo di pensare a come ripartire è già arrivato; ed è indispensabile già adesso ragionare con la mente del “cliente post covid19”.

Saranno infatti clienti diversi, segnati dal “trauma esperienziale della pandemia” che si tradurrà, soprattutto nella prima fase, in un diverso stile di consumo.

E noi imprenditori dovremmo essere pronti a mitigare le loro paure, a garantire i loro spazi, ad accompagnarli un passo dopo l’altro in un lento ritorno ad una nuova normalità.

Nel frattempo dobbiamo anche pensare a non farci soffocare dalla mancanza di liquidità, a tenerci vicino i collaboratori più preziosi, a dialogare apertamente con i nostri fornitori e con le istituzioni finanziarie e politiche.

In questi passaggi l’esperienza Associativa in Confcommercio è preziosa come non mai.

Questi giorni di emergenza sono stati anche giorni di febbrile attività nei nostri uffici, nel raccogliere la voce degli imprenditori che a centinaia ogni giorno ci chiamano, nel tradurre le loro voci in istanze da presentare ad ogni livello istituzionale, nel contribuire a produrre interventi mirati efficaci, ma soprattutto nel restituire queste informazioni a tutte le imprese per orientarle in questa bufera.

I nostri uffici in questa delicata fase storica del nostro Paese non si sono mai arrestati, hanno continuato a lavorare nell’ombra e mai come in questi giorni ho sentito che l’Associazione ci era vicina, dimostrando preparazione, responsabilità e disponibilità.

Ho potuto osservare le azioni messe in atto dalla Confederazione Nazionale e le richieste fatte al Governo nel rappresentarci, solo per citarne alcune:

  • Iniezione immediata di liquidità
  • Introduzione linee di credito per finanziamento scorte e pagamento fornitori con garanzia rafforzata al 90%
  • Moratoria mutui e prestiti bancari oltre settembre 2020
  • Sospensione semestrale di imposte a tutte le imprese con rateizzazione in 24 mesi
  • Moratoria utenze e tari per il 2020
  • Estensione del credito d’imposta del 60% per locazioni commerciali ai contratti d’affitto di azienda e per tutto il 2020
  • Incremento indennità a lavoratori autonomi e professionisti oltre gli attuali 600 euro
  • Riconoscimento giuridico dell’impatto della pandemia come “causa di forza maggiore
  • Semplificazione dell’accesso e dell’attivazione degli strumenti della cassa integrazione in deroga e del fondo di integrazione salariale
  • Sospensione isa – indicatori sintetici di affidabilità
  • Rinvio della lotteria degli scontrini al 1° gennaio 2021
  • Accelerazione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e dei rimborsi dei crediti fiscali
  • Tutela al lavoro stagionale
  • Indennizzi per danni indiretti a fondo perduto
  • Detrazione irpef a sostegno e incentivo delle vacanze in Italia
  • …e ancora: eurobond e web tax, investimenti pubblici per rilanciare i consumi, semplificazione, innovazione e formazione…

Un grazie va quindi a tutti quanti i collaboratori che non si sono mai fermati, a tutti coloro che all’interno di Confcommercio hanno interpretato al meglio anche il ruolo sociale della loro figura professionale.

Sì, la professionalità messa al servizio dell’equilibrio della nostra società e della sua meravigliosa espressione produttiva, è questo a darci una prospettiva di rinascita.

Professionalità che è giusto pretendere a tutti i livelli istituzionali, a partire dall’Europa che ha l’occasione di dimostrare che rappresenta molto di più di un accordo commerciale ed economico, passando per il nostro Governo Nazionale e per la politica tutta,  che devono dare grande prova di maturità, magari anche facendo un passo indietro lasciando strada a figure tecniche con soluzioni super partes, arrivando ai governi regionali, provinciali e ai Sindaci delle nostre città.

Spettano ad ognuno di questi livelli istituzionali decisioni dolorose, per nulla accomodanti, lontane da ogni calcolo elettorale che non potranno mettere tutti d’accordo, ma che necessitano di essere compiute con fermezza e, ancora una volta, con professionalità.

Ci dovrà essere consentito di riaccendere, senza i vincoli di una burocrazia soffocante, il motore produttivo del nostro paese, in uno schema che ci faccia vedere un obiettivo comune di rinascita che, seppur lontano e difficile, dovrà apparirci ben chiaro. Per fare questo tutti dovranno fare la loro parte.

E allora parto dall’esperienza della mia azienda commerciale del settore moda, in estrema difficoltà come tutti in questo periodo, con l’aggravante di dover onorare gli impegni già presi per le forniture delle collezioni primavera estate (che rappresentano la parte sostanziale della composizione dei costi del mondo del retail) di merce che non ci è stato dato modo di vendere e che ha già bruciato gran parte del suo valore.

Una responsabilità verso tutta la filiera a monte che sarà molto difficile garantire e per questo torno a ribadire l’estrema necessità di una presa di coscienza di tutte le imprese, di tutti gli imprenditori, nel sostenere il sistema economico e accettare questo 2020 come un anno al quale sopravvivere; unendo i loro sforzi con quelli delle istituzioni che si dovranno dimostrare all’altezza di una crisi di portata mai vista.

Ma la vittoria vera, la vera rinascita passa solamente dentro ognuna delle nostre imprese, dentro ognuno di noi, in quella meravigliosa contaminazione produttiva, in quel contagioso senso di ricostruire un paese migliore per le future generazioni che siamo sicuri esploderà e coinvolgerà tutti come in altri passaggi difficili della nostra storia moderna”.

 

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