AREA CESANOPOLITICA

“Verificare la positività o meno degli ospiti e degli operatori della casa di riposo di Mondolfo per organizzare i servizi al meglio”

“Verificare la positività o meno degli ospiti e degli operatori della casa di riposo di Mondolfo per organizzare i servizi al meglio

Con una lettera al sindaco Nicola Barbieri il Comitato per la salute pubblica ha anche chiesto di programmare delle visite mediche costanti all’interno della struttura

MONDOLFO – Il Comitato per la salute pubblica di Mondolfo ha inviato la seguente lettera al sindaco del Comune di Mondolfo, Nicola Barbieri.
“Il centro residenziale per anziani “Nella Carradorini” di Mondolfo non è un centro qualunque perché su 60 posti letto ben 40 sono convenzionati col Servizio Sanitario Regionale come Residenza Protetta.
Quindi l’aspetto sanitario è ben più rilevante di quello meramente residenziale.
Occorre massima trasparenza, in questo frangente così drammatico, perché bisogna tutelare principalmente gli ospiti e gli operatori tutti, dal personale direttivo a quello infermieristico, alle OSS ed agli operatori ausiliari.
Il Centro Residenziale per Anziani “Nella Carradorini” di Mondolfo non è un’isola, fa parte integrante della nostra comunità e gli ospiti ed anche tutti gli operatori sono la nostra famiglia.
Pertanto Le chiedo a nome del Comitato per la salute pubblica di Mondolfo:
quanti ospiti ci sono attualmente?
Quanti operatori e come è articolato il loro lavoro?
Occorrono altri operatori?
Come è organizzata la residenza?
Come vengono garantiti i servizi?
Tutte domande a cui bisognerebbe dare una risposta precisa per impegno nei confronti dei parenti e cittadini.
Effettuare i test per verificare la positività o meno di tutti gli ospiti e degli operatori per poter organizzare i servizi ed il lavoro al meglio possibile.
Pensiamo sia essenziale che in questo frangente il Distretto Sanitario di Fano a cui le Residenze Protette fanno riferimento organizzi delle visite mediche periodiche e costanti all’interno della struttura.
Anche perché oramai la struttura sembra sia diventata una Residenza Sanitaria Assistenziale, la quale per norme regionali, ha garantita una presenza medica costante e giornaliera.
L’appello a Medici Senza Frontiere va benissimo, in attesa del loro intervento sarebbe bene farci sapere come possiamo concretamente contribuire.
Bisogna però far presto, il tempo per le polemiche e le responsabilità verrà dopo”.

 

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