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CORONAVIRUS / Vi spieghiamo il Decreto: ecco tutti i divieti fino al 3 aprile nella provincia di Pesaro

CORONAVIRUS / Vi spieghiamo il Decreto: ecco tutti i divieti fino al 3 aprile nella provincia di Pesaro

Vietati gli spostamenti in entrata e uscita: ci si potrà muovere soltanto per emergenze o “comprovate” esigenze lavorative, che dovranno però essere autorizzate dal Prefetto. Divieto assoluto di mobilità per chi sia stato in quarantena. Importanti anche i provvedimenti per le altre province delle Marche

PESARO  – Il presidente del Consiglio Giuseppe  Conte ha firmato nella notte un nuovo Decreto che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal Coronavirus. Riguarda la Lombardia e 14 province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche. Una stretta repentina che sconcerta parte degli amministratori locali.

Vengono chiuse di fatto 14 province italiane (non 11 come era riportato nella bozza del provvedimento fatta circolare sabato sera): Pesaro Urbino, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Vercelli, Novara e Verbania Cusio Ossola e la regione Lombardia per un totale di quasi 17 milioni di italiani.

Da oggi e fino al 3 aprile in questi territori di Marche, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia sono in vigore misure eccezionali mirate a prevenire il contagio dal Coronavirus, che si sta diffondendo rapidamente in tutto il Paese con una progressione che rischia di fare collassare il sistema sanitario nazionale e una dinamica che, secondo gli esperti, è simile a quella registrata alcune settimane fa nella popolosa città cinese di Wuhan.
Anche la mortalità – non dobbiamo nasconderlo – è preoccupante, perché secondo l’ultima statistica della Protezione civile nazionale ha raggiunto il 3,9% (una settimana fa era del 2,5%).

Ecco quindi che vengono create due aree. La prima coinvolge la Lombardia e 14 province: Pesaro Urbino, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Vercelli, Novara e Verbania Cusio Ossola. Qui vengono applicate misure più restrittive e rigorose, tutte fino al 3 aprile.

Il Governo dispone il vincolo di “evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita e anche all’interno dei medesimi territori“. Ci si muoverà solo per “comprovate esigenze lavorative”, “situazioni di necessità” e “spostamenti per motivi di salute”. “Fermo restando che è garantito il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza per chi ne avesse la necessità”. La polizia potrà effettuare controlli su questi spostamenti.

QUESTE LE MISURE PER LA ZONA ROSSA / PROVINCIA DI PESARO URBINO (Articolo 1 del dpcm 8 marzo 2020)

Vietato entrare ed uscire

Sono vietati gli spostamenti in entrata e uscita dalla Lombardia e dalle 14 province interessate. Ci si potrà muovere soltanto per emergenze o “comprovate” esigenze lavorative, che dovranno però essere autorizzate dal prefetto. Divieto assoluto di mobilità per chi sia stato in quarantena.

Scuole chiuse fino al 3 aprile

L’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado, atenei e accademie e sospesa fino al 3 aprile.

Bar e ristoranti aperti dalle 6 alle 18

Il decreto introduce un arco orario di apertura consentita a servizi di ristorazione e bar, dalle 6 alle 18, sempreché il gestore sia in grado di rispettare l’obbligo di assicurare la distanza di sicurezza interpersonale nei locali, con la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. È disposta, inoltre, la sospensione degli esami per la patente di guida.

Chiuse palestre e piscine. Deroga per partite a porte chiuse

Il decreto stabilisce inoltre la chiusura in Lombardia e nelle 14 province di tutte le palestre, piscine, spa e centri benessere. Le competizioni sportive all’aperto sono ammesse solo a porte chiuse. I centri commerciali dovranno essere chiusi ma solo nel week end. Le altre attività commerciali diverse dalla ristorazione potranno rimanere aperte a condizione che riescano a garantire la distanza di un metro fra i clienti. Chiusi invece i musei, centri culturali e le stazioni sciistiche. Sospesi anche i concorsi.

Niente matrimoni né funerali. Chiusi cinema e teatri

Sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Sospese anche tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, come grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.

Anticipare le ferie

Qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie.

QUESTE LE MISURE VALIDE NELLE ALTRE PROVINCE DELLE MARCHE (Articoli 2 e 3 del dpcm 8 marzo 2020)

Scuole chiuse fino al 15 marzo

L’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado e le università rimane sospesa fino al 15 marzo. Sospesi fino al 3 aprile i viaggi di istruzione e le gite scolastiche.

Chiusi cinema, teatri e musei

Per tutto il territorio nazionale, è disposta la sospensione di eventi cinematografici, teatrali, eventi e spettacoli di qualsiasi natura “svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato”. Sospesa l’apertura dei musei.

Chiusi pub, discoteche e bingo

Sono sospese le attività di pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.

Bar e ristoranti, palestre e piscine aperti ma con obbligo di distanziare i clienti

I gestori di attività di ristorazione possono continuare a tenere i locali aperti, a condizione che garantiscano la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, pena sanzione in caso di violazione. Stesso discorso per palestre e piscine, che possono continuare a stare aperte a patto che i frequentatori siano distanziati gli uni dagli altri.

Limitare gli spostamenti

Fra le misure di prevenzione, all’art. 3 il punto C recita: “Si raccomanda di limitare, ove possibile, gli spostamenti delle persone fisiche ai casi strettamente necessari”.

Divieto di permanenza in sale di attesa dei pronto soccorso

Gli accompagnatori dei pazienti non possono permanere nelle sale di attesa dei pronto soccorsi. Anche l’accesso di parenti e visitatori nelle strutture ospedaliere è limitato.

Divieto di mobilità per i soggetti in quarantena

Anche nel resto d’Italia chi è in quarantena preventiva o sia risultato positivo al virus non può muoversi da casa.

Niente cerimonie civili e religiose, compresi i funerali

Anche su tutto il territorio nazionale sono sospesi matrimoni e funerali.

Sospesi congressi medici

Sono sospesi congressi, meeting ed eventi in cui è coinvolto il personale sanitario.

Anticipare le ferie

Come nella zona rossa anche nel resto d’Italia, qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie.

Trasporto pubblico e sanificazione dei mezzi

Le aziende di trasporto pubblico dovranno adottare interventi straordinari di disinfezione dei mezzi.

Comunicazione all’Asl se si è passati da zona rossa

Chiunque sia passato negli ultimi 15 giorni nelle zone rosse o provenga da Paesi a rischio deve comunicarlo all’Asl di competenza.

LE SANZIONI

Il mancato rispetto delle disposizioni del decreto è punito ai sensi dell’articolo.650 del Codice penale, come previsto dal decreto legge del 23 febbraio scorso, ossia con l’arresto fino a 3 mesi e fino 206 euro di ammenda.

QUI SOTTO il Decreto del Presidente del Consiglio:

DECRETO2020-03-08

 

 

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